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Opinione dell’Avvocato Generale Medina sulla decisione della Corte: errori contestati e l’As-Efficient-Competitor Test nel caso Intel

Nel contesto dell’odierna opinione dell’Avvocato Generale Laila Medina, si affronta la questione della presunta errata applicazione del test As-Efficient-Competitor (AEC) da parte della Commissione Europea nei confronti di Hewlett-Packard Company (HP) e Lenovo Group Ltd (Lenovo), nel quadro del caso riguardante la multa di 1,06 miliardi di euro inflitta a Intel, produttore statunitense di microchip, per abuso di posizione dominante sul mercato delle unità centrali di elaborazione (CPU) x86, in violazione delle norme di concorrenza dell’UE.

Nel maggio 2009, la Commissione emise la suddetta sanzione nei confronti di Intel. Nel 2014, il Tribunale Generale respinse integralmente il ricorso di Intel contro la decisione della Commissione. Successivamente, la Corte di Giustizia annullò tale sentenza e rimandò il caso al Tribunale Generale per un riesame. Nel 2022, il Tribunale Generale emise una sentenza che annullava parzialmente la decisione della Commissione e completamente la multa.

L’Avvocato Generale Medina si concentra su due dei sei motivi di appello presentati dalla Commissione, relativi all’applicazione del test AEC nei confronti di HP e Lenovo. Medina propone la respinta di entrambi i motivi di appello, sostenendo che il Tribunale Generale ha correttamente concluso che la decisione della Commissione non dimostrava l’effetto di esclusione degli sconti concessi da Intel a HP nel periodo tra novembre 2002 e maggio 2005.

Sul primo motivo di appello relativo ad HP, Medina esamina quattro argomentazioni avanzate dalla Commissione. In sintesi, ritiene che nessuna di queste argomentazioni metta in discussione la conclusione del Tribunale Generale secondo cui la decisione contestata non dimostrava l’effetto di esclusione degli sconti concessi da Intel a HP per l’intero periodo della pratica in questione.

Quanto al secondo motivo di appello, che critica la valutazione del Tribunale Generale sulla quantificazione di due vantaggi non monetari concessi da Intel a Lenovo, Medina ritiene che il Tribunale Generale non abbia commesso errori nel concludere che la Commissione, nel valutare i vantaggi non monetari concessi da Intel a Lenovo, aveva operato sulla base di un presupposto contrario ai principi fondamentali del test AEC stabiliti nella decisione contestata.

In conclusione, l’Avvocato Generale Medina respinge il secondo motivo di appello e sottolinea l’importanza di mantenere un approccio attento al diritto della concorrenza nell’applicazione di test complessi come l’AEC, salvaguardando così l’integrità e l’efficacia delle regole di concorrenza dell’UE.

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