Elisabetta Giovanna Rosafio è professore ordinario di Diritto della navigazione e Diritto aerospaziale presso la…
Protezione dei consumatori: permettere scelte sostenibili e porre fine al greenwashing
La Commissione propone oggi criteri comuni per contrastare il greenwashing e le asserzioni ambientali ingannevoli. Conformemente alla proposta odierna, i consumatori beneficeranno di maggiore chiarezza e di maggiori garanzie del fatto che un prodotto venduto come ecologico lo è effettivamente, nonché di informazioni più complete per scegliere prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente. A beneficiare di queste nuove norme saranno anche le imprese, poiché quelle che si sforzano realmente di migliorare la sostenibilità ambientale dei loro prodotti saranno più facilmente riconosciute e premiate dai consumatori e potranno incrementare le loro vendite anziché dover far fronte a una concorrenza sleale. La proposta contribuirà quindi a creare condizioni di parità per quanto riguarda le informazioni sulle prestazioni ambientali dei prodotti.
Uno studio della Commissione del 2020 ha rilevato che il 53,3% delle asserzioni ambientali esaminate nell’UE erano vaghe, fuorvianti o infondate e che il 40% era del tutto infondato. La mancanza di norme comuni per le imprese che presentano autodichiarazioni ambientali volontarie apre la strada al greenwashing e crea condizioni di disparità nel mercato dell’UE, a scapito delle imprese realmente sostenibili.
Approfondimenti:
- Proposta di direttiva relativa alle nuove norme sulla verifica delle autodichiarazioni ambientali
- Domande e risposte: Nuove norme sulla verifica delle autodichiarazioni ambientali
- Scheda informativa
- Pagina web sulle autodichiarazioni ambientali
- Proposta di direttiva relativa a norme comuni per promuovere la riparazione dei beni
- Comunicato stampa – Promuovere la riparazione e il riutilizzo
- Domande e risposte – Promuovere la riparazione e il riutilizzo
- Promuovere la riparazione e il riutilizzo – sito web