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Singapore, l’ombra di una nazione dietro al maxi attacco al sistema sanitario

Dietro al maxi attacco informatico che ha violato 1,5 milioni di record sanitari a Singapore c’erano sofisticati aggressori che potrebbero essere legati ad una nazione. A dare aggiornamenti sulle piste seguite dagli investigatori della città-stato asiatica è stato ministro per le comunicazioni e l’informazione S. Iswaran, che ha riferito in Parlamento un’analisi dettagliata dei progressi circa l’attribuzione del cyber-attacco del mese scorso ai file del sistema nazionale SingHealth.

Le recenti scoperte indicano che l’offensiva fosse un lavoro di un gruppo Apt (Advanced persistent threat), composti di solito da aggressori competenti e ben equipaggiati, in genere legati da uno stato, “che conducono campagne informatiche estese pianificate con cura, per rubare informazioni o interrompere le operazioni”, ha commentato Iswaran. Il ministro non ha però, per il momento, rivelato quale nazione si ritiene fosse dietro l’attacco verificatosi dal 27 giugno al 4 luglio scorsi che ha ripetutamente preso di mira le cartelle cliniche del Paese, comprese quelle del primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong.

(Fonte Cyber Affairs)

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