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Stati Uniti, il copyright nell’epoca digitale: il senato approva il Music Modernization Act

(via www.rockol.it) Non è solo l’Europa a lavorare, dal punto di vista legislativo, per aggiornare le regolamentazioni in termini di copyright alle nuove realtà digitali: nelle ultime ore il Senato degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità il Music Modernization Act, testo atto a modernizzare le disposizioni riguardanti il diritto d’autore e i diritti connessi negli USA.

La riforma USA, meno radicale di quella presentata da Axel Voss al parlamento UE, almeno considerando le attuali disposizioni vigenti oltreoceano, è imperniata su tre punti: il primo riguarda il pagamento dei diritti connessi sulle incisioni precendenti il 1972, che ora sarà garantito per legge. Il secondo prevede la distribuzione dei diritti connessi anche ai produttori, mentre il terzo impone ai servizi di streaming modalità più semplici e veloci negli aggiornamenti delle licenze e nei pagamenti ai titolari dei diritti delle opere sfruttate commercialmente.

Il provvedimento è stato accolto con favore dall’industria discografica americana – l’ad della Recording Academy Neil Portnow ha parlato di “momento storico” – e dalle maggiori società di collecting d’oltreoceano (la ASCAP e la BMI), eccezion fatta per l’emittente radiofonica digitale Sirius XM, che aveva protestato per la mancata imposizioni alle emittenti tradizionali dei pagamenti dei diritti connessi sulle incisioni pre-1972: secondo quanto riferito dall’edizione statunitense di Billboard, tuttavia, un accordo in extremis tra la RIAA (l’associazione di categoria dei discografici USA) e la piattaforma controllata dal gruppo Liberty Media che prevede il congelamento degli attuali accordi di licenza tra le parti fino al 2027, ha permesso di sbloccare la situazione, convicendo i senatori riottosi che sostenevano la causa di Sirius a votare a favore del provvedimento.

“Con questo testo siamo un passo più vicini alla storica riforma delle nostre cattive e datate leggi sul diritto d’autore”, ha spiegato il relatore del Music Modernization Act Orrin Hatch, al quale ha fatto eco il presidente della National Music Publishers Association David Israelite: “Oggi è un giorno importante per gli autori, i cantanti, i compositori, i produttori, i tecnici e l’intera industria che gravita attorno a loro”.

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