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Web tax, accordo tra i ministri delle Finanze del G20

(Via Startmag)

I ministri delle Finanze del G20 riuniti a Fukuoka, in Giappone, hanno raggiunto un accordo sulla tassazione dei colossi tech come Facebook e Google, che entro la fine del 2020 dovranno pagare le imposte nei vari Paesi a dispetto della loro effettiva presenza fisica.

L’idea è quella di cominciare a lavorare per un sistema il più possibile armonizzato di tassazione da presentare al G20 dell’anno prossimo sotto forma di accordo finale.

Lo schema di base prevede due pilastri. Il primo vuole introdurre una tassazione sulla base del luogo in cui i ricavi di gruppi come Google, Amazon e Facebook vengono realizzati (localizzazione dell’utente/cliente finale) anche nel caso in cui la società non abbia una sede legale nel Paese in questione. Il secondo servirebbe ad arginare eventuali e nuove forme di elusione tributaria stabilendo una tassa minima digitale su scala globale.

“Se questo è il quadro di riferimento, le differenze tra Paesi persistono e la strada verso il rapporto finale sarà lunga e difficile – nota oggi il Sole 24 Ore – A premere per un sistema globale di tassazione dei giganti digitali sono soprattutto Francia e Gran Bretagna. Sul primo pilastro la visione di Londra diverge da quella americana e non si è ancora arrivati a una definizione univoca di cosa sia realmente il business digitale e come debbano essere ripartite le competenze in materia di tassazione tra i diversi Paesi”.

Il segretario al Tesoro americano Steve Mnuchin ha sottolineato di non essere d’accordo con alcuni dettagli del modello, ma di sostenere la necessità di una maggiore e più equa tassazione dei colossi del web. Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire , è stato come sempre netto sul tema: «Non possiamo spiegare alla popolazione che deve pagare le tasse quando alcune società non lo fanno perché riescono a trasferire gli utili in giurisdizioni a bassissima tassazione. Al momento non esiste un sistema di tassazione adeguato per questo nuovo modello economico».

Fonte: Startmag

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