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Annuario del contratto 2019

Annuario del contratto 2019

di

Luigi Balestra e Alessandro D’Adda & altri 11

«Enzo Roppo è certamente fra i civilisti italiani quello che, nella sua riflessione, ha con maggiore lucidità e consapevolezza critica, accompagnato quella che è stata definita la “crisi” del contratto. Lo ha fatto chiaramente distinguendo il terreno delle sedimentazioni culturali da quello delle prospettive evolutive, anche quando ciò gli determinava – come ha onestamente riconosciuto nell’introduzione a quel delizioso libretto che è “Il contratto del duemila”, ripensando al volume sul contratto del Trattato Iudica-Zatti licenziato poco più di un anno prima – una certa misura di “inappagamento”. Se il diritto è essenzialmente storia, ciascuno di noi finisce inevitabilmente per avere un occhio rivolto al passato (nello stesso uso corrente di paradigmi concettuali e di schemi classificatori) e un altro rivolto al futuro (nella consapevolezza di sopravvenienze che non è possibile costringere nella rigidità di quegli schemi). L’essenziale è non assumere gli indici del passato come caselle necessarie entro le quali ridurre i dati dell’esperienza o, reciprocamente, non lasciarsi condurre da novità del tutto eccentriche o marginali lungo tracciati privi di futuro. Questo atteggiamento di responsabile equilibrio ha indirizzato Roppo anche quando ha posto mano ad un corposo “Trattato del contratto”, nel quale, rivolgendosi al mondo professionale, ha programmaticamente rifiutato ogni atteggiamento di tipo classificatorio affrontando i problemi nella loro evidenza concreta, nell’ottica della prassi, anche se non ha mancato di concludere la sua riflessione aprendo la prospettiva di quelle che ha chiamato “interferenze”, cioè connessioni punti di contatto intersezioni con territori che sono stati governati da logiche diverse rispetto a quella propria della teoria del contratto…» (Dall’Introduzione)

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