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Bambini senza infanzia

 

Bambini Senza Infanzia.

Crescere troppo in fretta in un mondo di nuovi media, sesso, droga e violenza.

di Marie Winn

Nuova edizione italiana aggiornata da Gianpiero Gamaleri

 

 

Già alla fine dell’Ottocento il saggista francese Daniel Halévy notava con preoccupazione, l’«accelerazione della storia». Questa accelerazione, con l’elettronica applicata su vasta scala, è andata crescendo e in concomitanza si è realizzato il predominio del liseur, leggente superficiale, sull’autentico lecteur, o lettore in profondità, secondo la distinzione di Albert Thibaudet.
L’audiovisivo, rapido e seducente, sconfigge la lettura lenta, pacata, riflessiva. Viene meno la conversazione con se stessi e deperisce la vita interiore. Si verifica l’avvento degli hollow men, o «uomini vuoti», previsti con impressionante precisione da T. S. Eliot oltre mezzo secolo fa. Mentre l’indagine della Winn approfondisce soprattutto l’impatto dei grandi media (i cosiddetti Mainstream), come la radio e la televisione – ancor oggi quanto mai influenti – l’introduzione di Gamaleri a questa nuova edizione italiana apre sullo scenario recentissimo del
“Metaverso”, quell’universo digitale che avvolge il nostro mondo reale e che i nostri figli frequentano con tanta disinvoltura quanto altrettanta incoscienza. Di qui la necessità di governare i “social” e di conoscere i soggetti che li abitano, come gli influencer. Di fronte all’evoluzione della rete “da Internet delle cose a Internet del pensiero” che penetra nel profondo delle nostre menti, occorre domandarsi come “comunicare se stessi”.

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