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Diritto dei droni

DIRITTO DELLE NUOVE TECNOLOGIE® 

Diretta da Vincenzo Franceschelli ed Emilio Tosi

DNT® 21 – Diritto dei Droni

a cura di Erica Palmerini – Maria Angela Biasiotti – Giuseppe Francesco Aiello
Milano, GIUFFRE’, 2018,pag. XXIV, 478.

La Collana Diritto delle Nuove Tecnologie – fondata nel 2003 da Emilio Tosi e diretta insieme a Vincenzo Franceschelli – pubblica il ventunesimo volume dedicato al Diritto dei Droni, tema di grande attualità e interesse anche per le prospettive future di sviluppo del settore.

La trattazione giuridica delle innovazioni tecnologiche esige conoscenza tecnica dell’oggetto di studio e sistematizzazione nell’alveo di categorie teoriche e istituti positivi. La prima è indispensabile per l’effettività del diritto stesso in un ambito in cui la prassi evolve in modo dirompente. La seconda evita la riduzione della disciplina giuridica a una panoramica Law of the Horse”, conferendo invece statuto concettuale e legittimazione normativa ai fenomeni tecnologici più dinamici. Da queste premesse di metodo muove l’analisi proposta nel volume Diritto dei droni, in cui la dimensione sistematica e quella più propriamente regolatoria si coniugano grazie a contributi di tenore accademico e al punto di vista degli operatori.

Il volume si occupa principalmente di droni per uso civile. In questo contesto esso si propone, da un lato, di ricomporre il complesso quadro definitorio e di disciplina, composto da interventi sporadici con oggetto e grado di normatività dissimili; dall’altro, di indagare le regole applicabili per proporre soluzioni operative più adeguate ed efficienti. Il diritto dei droni così inteso è luogo elettivo di regolazione proattiva, in cui le norme hanno la funzione di incentivare lo sviluppo e la diffusione della tecnologia preservando i beni giuridici potenzialmente minacciati da imperizie e abusi. Tali obiettivi vengono perseguiti nel volume con un itinerario necessariamente trasversale, che attraversa i dominii del diritto privato, penale e amministrativo per interrogarsi sull’adeguatezza delle regole esistenti e sull’implementazione di eventuali discipline alternative.

Uno sguardo analitico sui diversi capitoli chiarisce come una miglior regolazione in termini di sicurezza, fiducia degli operatori e diffusione della tecnologia transiti anche e soprattutto per una crescente armonizzazione delle regole a livello nazionale e sovranazionale.

La Parte I del Volume fornisce una visione d’insieme sui principali profili giuridici che emergono in relazione all’uso dei droni, ricostruendo il quadro regolatorio esistente e mettendo in evidenza le numerose questioni ancora aperte e dibattute.

Nel Capitolo 1, alla luce della più ampia prospettiva dei rapporti tra diritto e tecnologia, sono esposte le coordinate concettuali per orientarsi nella ricostruzione di un “diritto dei droni”, con particolare attenzione alle esigenze di sicurezza e di tutela della riservatezza.

Il Capitolo 2 analizza brevemente la principale fonte di regolazione dei droni in Italia, il Regolamento dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) per i mezzi aerei a pilotaggio remoto. Su queste premesse, il Capitolo 3 offre un’accurata panoramica delle iniziative portate avanti dall’European Authority for Aviation Safety (EASA), finalizzate a realizzare un armonico quadro europeo in materia di droni.

La mappatura dei temi continua al Capitolo 4, che indaga approfonditamente i profili di intersezione tra droni, etica e privacy, a partire dal loro inquadramento nel contesto dei sistemi di intelligenza artificiale e alla luce delle previsioni di responsabilità. I profili di responsabilità rappresentano il filo conduttore dei successivi capitoli della Parte I: il Capitolo 5 chiarisce il ruolo dell’operatore dei mezzi aerei a pilotaggio remoto e la sua centralità nel garantire la sicurezza della navigazione e, parallelamente, nel Capitolo 6 si ricostruisce il sistema di responsabilità civile alla luce della normativa interna e sovranazionale, con particolare attenzione alla disciplina per i danni a terzi sulla superficie e per collisione nell’esercizio dell’aeromobile. Il Capitolo 7 chiude la Parte I con il tema dell’obbligo assicurativo nelle operazioni condotte con droni, sottolineando la necessità di ripensare una disciplina che tenga conto delle peculiari caratteristiche di questo tipo di aeromobili.

La Parte II del Volume raccoglie un ampio numero di approfondimenti, che intendono riflettere su questioni ancora in nuce nel dibattito dottrinale, in materia di diritto civile, penale e amministrativo. La sezione successiva, dedicata ai rapporti tra privati, si apre con il Capitolo 8, che si occupa delle implicazioni dell’utilizzo dei droni nell’ambito dei rapporti di vicinato, nella prospettiva degli istituti codicistici in materia di proprietà fondiaria e tutela del possesso. Il Capitolo 9 analizza le cruciali problematiche di tutela della privacy e tutela dei dati personali alla luce dei rischi derivanti dall’utilizzo di droni da parte di utenti privati. In linea di continuità, nel Capitolo 10 sono fornite alcune soluzioni rispetto alla titolarità dei dati raccolti dai droni durante l’attività di volo, al confine tra tutela dei dati personali e tutela della proprietà intellettuale.

La seconda sezione, sulle regole di responsabilità civile e sugli obblighi assicurativi, è introdotta dal Capitolo 11, che verte sulle questioni maggiormente problematiche in materia di responsabilità civile per i danni alle cose e ai terzi sulla superficie causati da droni.

Al rapporto fra aeromobili unmanned e obbligo assicurativo – istituto, quest’ultimo, cruciale nell’ottica di un’efficiente distribuzione dei rischi – sono dedicati i capitoli 12 e 13. Il primo affronta in linea generale il panorama delle fonti e le non indifferenti lacune, mentre il secondo saggia la ragionevolezza dell’estensione di alcuni principi e regole dell’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile automobilistica al campo dei droni, nell’ottica in particolare di contemperare la tutela della sicurezza dei terzi e l’incentivo alla diffusione di questa tecnologia avanzata.

I profili in senso lato penalistici a cui viene data rilevanza dalla graduale diffusione dell’aviazione unmanned sono presi in considerazione dai capitoli 14, 15 e 16.

In particolare, il primo affronta l’ipotesi in cui i droni siano impiegati nella prevenzione di attività criminali o nell’attività di polizia giudiziaria, dove si configurano indubbiamente come uno strumento di notevole efficacia, ma pongono problemi inediti dal punto di vista della privacy. Il secondo si occupa di vagliare, alla stregua del canone di ragionevolezza, e con analisi anche comparatistiche, le norme del codice della navigazione che concernono, da un punto di vista di diritto criminale, l’utilizzo di droni. Tale difficile bilanciamento emerge (cap. 16) anche quando la tecnologia in esame viene impiegata sui luoghi di lavoro, dove un drone può considerarsi sia come uno strumento dell’attività lavorativa, sia come forma di controllo dei prestatori di lavoro.

La quarta sezione affronta tematiche diverse, accomunate dall’impiego in senso lato pubblico che viene fatto degli aeromobili senza pilota, o dal modo con cui la pubblica amministrazione si interfaccia ai droni stessi. Il capitolo 17 prende in esame la regolazione del fenomeno al di fuori delle fonti del diritto in senso stretto, e in particolare tramite il design – inteso come serie ragionata di specifiche costruttive – e gli organi deputati alla pubblicazione di standard.

Il capitolo 18 esamina il duplice ruolo che può essere rivestito dalle pubbliche amministrazioni, cioè da un lato regolatori del fenomeno giuridico riguardante i droni, dall’altro, in ipotesi, committenti di attività in cui essi sono coinvolti, mentre il capitolo 19 prende in considerazione lo specifico caso dell’impiego degli aeromobili sprovvisti di pilota a bordo come strumento di search and rescue nelle aree valanghive.

Il capitolo 20, in continuità con quello appena accennato, considera, anche in ottica comparatistica, l’ipotesi più generale in cui i droni siano di titolarità pubblica o comunque impiegati per pubblici servizi. Infine, il capitolo 21 esamina il delicato problema se, all’interno di un’indagine per utilizzo abusivo dei droni, possano coincidere le posizioni di controinteressato e denunciante.

Filo rosso di tutto il volume è la considerazione di questa nuova tecnologia all’interno delle categorie giuridiche, svolta a partire dalla valorizzazione delle particolarità tecniche e operative dei sistemi aerei a pilotaggio remoto.

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La raccolta di studi è curata da Erica Palmerini Professore Associato di Diritto privato presso l’Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Maria Angela Biasiotti Ricercatrice presso l’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del CNR di Firenze e Giuseppe Francesco Aiello magistrato presso la Procura della Repubblica di Trani, con le funzioni di Sostituto Procuratore. 

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