Recupero dal Disastro e Continuità operativa. In informatica (ed in particolare nell’ambito della sicurezza informatica),…
Stampa 3D tra arte e design: le nuove frontiere della creatività (e della pirateria) – Roma, 17 giugno 2015
Quest’incontro sarà dedicato alle implicazioni in materia di proprietà intellettuale delle stampe in 3D, una tecnologia innovativa capace di “clonare”, attraverso una scansione tridimensionale, praticamente ogni tipo di oggetto (opere d’arte e di design comprese). Dopo aver innovato la maniera di guardare e produrre i prodotti del cinema, la tecnologia 3D sta aprendo nuove frontiere creative e di business anche nel campo del design, della moda e delle arti visive. Su Internet proliferano piattaforme online che offrono servizi di stampa on demand di oggetti di design. Queste piattaforme mettono in contatto creatori e consumatori, i quali possono realizzare per conto proprio gli oggetti che desiderano, utilizzando – e anche modificando – i progetti di design messi a disposizione dalle stesse piattaforme. Nel mondo delle arti visive si registrano le iniziative di musei, quali il Museo Van Gogh di Amsterdam, che hanno messo in vendita accurate riproduzioni tridimensionali di opere della propria collezione. Nel caso del Museo Van Gogh, le stampe in 3D sono indistinguibili dagli originali e riproducono fedelmente i capolavori del pittore olandese quanto alla misura, ai colori, alla luminosità e alla materia stessa del supporto. Per questo motivo il loro prezzo è molto più elevato – circa 22 mila euro – rispetto alle riproduzioni tradizionali. Tuttavia l’avvento della tecnologia delle stampe 3D, come ogni nuova tecnologia, pone una serie di interrogativi su cui il diritto d’autore deve interrogarsi, soprattutto per quanto riguarda le forme di tutela della creazione intellettuale a fronte dei nuovi utilizzi. Nel momento in cui un oggetto di design o un’opera d’arte vengono smaterializzate (verrebbe da dire: liofilizzate) in un file che l’utente può scaricare e ricreare fisicamente grazie a una stampante, si rischia di estendere anche a questi prodotti dell’industria culturale i problemi e i dibattiti connessi alla pirateria digitale che continuano a condizionare l’industria musicale, dell’audiovisivo e dell’editoria. La circolazione di copie non autorizzate rappresenta un cold conflict inevitabile che appare solo rimandato dalla momentanea scarsa diffusione delle stampanti 3D. Gli oggetti stampati in 3D sono delle semplici copie, dei falsi, degli ibridi? Insieme agli ospiti che interverranno al nostro incontro, ci chiederemo di cosa parliamo, dal punto di vista del diritto d’autore, quando parliamo dei prodotti realizzati con la stampa 3D, tentando di definirne lo statuto giuridico ma anche estetico e filosofico. Inoltre, capiremo se i tradizionali strumenti offerti dal nostro ordinamento giuridico siano in grado di tutelare gli artisti e i designer che decidono di utilizzare per finalità creative o imprenditoriali questa nuova tecnologia. Cercheremo inoltre di capire se la strada intrapresa dal Museo Van Gogh sia percorribile anche dai musei italiani, verificando quali sono i diritti che queste istituzioni devono possedere per poter procedere alla creazione e alla vendita di nuovi esemplari tridimensionali delle opere presenti nelle loro collezioni. Interverranno: Antonio Alliva (Account Manager 3DiTALY) Leonardo Petrucci (artista) Sara Barroccu (architetto d’interni, ideatrice di Barsa Design) Maria Letizia Bixio (avvocato) Modera: Maurizio Zuccari (giornalista)