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Verso la class action? Scenari giuridico-economici dell’azione collettiva risarcitoria

Roma, Giovedì 4 Dicembre 2008 Università Europea di Roma Via degli Aldobrandeschi 190 Auditorium Giovanni Paolo II
Presentazione: Il 4 dicembre 2008 l’Università Europea di Roma organizza un Convegno dal titolo “Verso la class action? Scenari giuridico-economici dell’azione collettiva risarcitoria”. Nel corso del Convegno interverranno illustri esperti, studiosi e cultori della materia, per approfondire i profili riguardanti la nuova forma di tutela risarcitoria dei consumatori introdotta nel nostro ordinamento lo scorso dicembre. Come noto, dopo una lunga serie di infruttuose iniziative parlamentari, con la legge n. 244/2007 (legge finanziaria per il 2008) la disciplina relativa all’azione collettiva risarcitoria è stata inserita nel Codice del Consumo, prevedendo che le disposizioni relative avrebbero trovato applicazione decorsi centottanta giorni dall’entrata in vigore della legge. Visti i numerosi nodi problematici, interpretativi e applicativi che l’attuale configurazione dell’azione collettiva risarcitoria presenta, nel giugno del 2008 si è deciso di differire il termine inizialmente previsto per l’acquisto dell’efficacia della disciplina relativa, anche al fine di apportare modifiche idonee a rendere maggiormente funzionale l’istituto. Negli ultimi mesi è stata presentata in Parlamento una proposta di legge (n. 410), che mira a ridisegnare l’istituto dell’azione collettiva risarcitoria introdotto nell’ordinamento italiano dalla legge n. 244/2007. Il progetto di legge depositato, attualmente all’esame della Commissione Giustizia della Camera, consta sostanzialmente di un unico articolo (l’art. 2 è relativo alla sola entrata in vigore) e propone modifiche sostanziali all’istituto previsto nell’attuale art. 140bis per quanto concerne la legittimazione ad agire, l’ambito di applicazione, ma anche l’articolazione del procedimento. Nell’esame delle problematiche concernenti la configurazione dell’azione collettiva risarcitoria, è necessario affrontare il tema della tutela dei consumatori tenendo conto di tutti gli interessi in gioco, in specie di quelli delle imprese; ciò, anche al fine di evitare che un istituto introdotto per apprestare una tutela più efficace ai consumatori si riveli nel lungo periodo un costo per la collettività nel suo complesso. E’ ben possibile che l’introduzione dell’istituto dell’azione collettiva risarcitoria generi dei costi rilevanti per la collettività: il rischio per le imprese di doversi difendere da cause giudiziarie particolarmente onerose potrebbe dar luogo ad un fenomeno di aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi. Al fine di scongiurare il prodursi di danni, le imprese potrebbero essere indotte ad effettuare più collaudi ed esami sui prodotti, e questa circostanza potrebbe incidere sui costi di produzione facendoli lievitare. Inoltre, è possibile che le imprese adottino una politica di “internalizzazione” dei danni, e quindi scelgano di includere nel prezzo dei prodotti il costo statistico dei danni cagionati nell’esercizio dell’attività d’impresa da risarcire ai danneggiati. Vi è, pertanto, il timore che buona parte dei costi sia traslata sui consumatori, con il risultato di un possibile generale incremento dei prezzi dei beni di largo consumo. Nel valutare il modello introdotto con la legge n. 244/2007 e l’opportunità di introdurre eventuali modifiche, dunque, è opportuno risolvere alcune questioni di fondo, che vanno dalla delimitazione dell’ambito di applicazione alla individuazione dei soggetti legittimati, alla questione relativa alla legittimazione passiva. Secondo la disciplina attuale la legittimazione passiva è limitata alle imprese, con l’effetto di precludere l’azionabilità dell’azione collettiva risarcitoria nei confronti della pubblica amministrazione. Nella proposta di legge n. 410, attualmente all’esame della Commissione Giustizia della Camera, invece, pur non essendo presente alcun riferimento alla pubblica amministrazione quale possibile legittimato passivo, è stato espunto il riferimento alle sole imprese, con la conseguenza che l’area della legittimazione passiva potrebbe risultare ampliata. Al Convegno interverranno: P. Paolo Scarafoni L.C., Rettore dell’Università Europea di Roma; G. Longobardi, Presidente del consiglio dell’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Roma; A. Cassiani, Presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma; A.M. Gambino, Università Europea di Roma, Università Parthenope di Napoli, Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore; P. Rescigno, Sapienza Università di Roma; G. Alpa, Sapienza Università di Roma, Presidente del Consiglio Nazionale Forense; C. Consolo, Università degli Studi di Padova; M. Orlandi, Università di Roma ”Tor Vergata”; N. Irti, Sapienza Università di Roma; A. Zoppini, Università degli Studi di Roma Tre; F. Macario, Università degli Studi di Roma Tre; G. Iudica, Università Bocconi; L. Nivarra, Università degli Studi di Palermo; A. Giussani, Università di Urbino “Carlo Bo”; L. Barbarito, Università di Milano “IULM”; B. Sassani, Università di Roma ”Tor Vergata”. Alla tavola rotonda del pomeriggio prenderanno parte: A. Briguglio; G. Bruzzone; S. Ciullo; M. Dona; V. Falce; G. Ghidini; A. Guaccero; G. Guizzi; G. Magri e A. Stazi; M. Maugeri; E. Minervini; M. Panucci; R. Pardolesi; L. Rossi Carleo; A. Sandulli; P. Sandulli; F. Santagada; C. Schepisi; C. Scognamiglio; M. Scuffi; B. Sirgiovanni; G. Zadra. Sono stati invitati: C. Scajola, Ministro per lo Sviluppo Economico; R. Brunetta, Ministro della Funzione Pubblica; P.L. Bersani, Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, Camera dei Deputati. Il Convegno attribuisce n. 8 crediti formativi per la formazione continua degli Avvocati e n. 7 crediti formativi per la formazione continua dei Commercialisti.
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