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Agcom, la Relazione 2015. Cardani: “In settore informazione necessario radicale ripensamento del disegno istituzionale e regolamentare. Resta arretratezza sulla banda larga. Bilancio positivo Regolamento antipirateria”

“Una prima tendenza del mercato europeo è quella al consolidamento, una seconda è l’incremento di joint venture e accordi cooperativi tra gli operatori di telecomunicazioni e imprese operanti in mercati complementari, una terza è la nascita di nuove forme di partnership tra i produttori di contenuti e i nuovi operatori della piattaforma Internet, i cosiddetti OTT”. Così il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Angelo Marcello Cardani presentando a Montecitorio la Realazione annuale 2015. Inquadrandola all’interno delle iniziative comunitarie e governative in materia di sviluppo dell’ICT, Cardani ha così evidenziato come “la digitalizzazione ha effetti in controtendenza sulla domanda di servizi tradizionali di comunicazione e informazione”, come per l’editoria e i servizi postali. “A questi settori è richiesto un cambiamento capace di rispondere ai nuovi modelli di domanda nell’ambito delle specificità territoriali”.

Per lo specifico dell’informazione e dei media tradizionali come i quotidiani, Cardani ha parlato della necessità di un “radicale ripensamento del disegno istituzionale e regolamentare. In primo luogo occorre adottare un quadro di regole coordinate per i vari media, flessibile, al passo con l’evoluzione del sistema e in grado di continuare a garantire il pluralismo informativo. Il quadro dovrebbe tener conto in particolare delle specificità del Web e del primario ruolo di mezzo di informazione che esso va assumendo in virtù dei molti operatori che agiscono come piattaforma di aggregazione, ricerca e condivisione sociale. In questo scenario, occorre rivedere anche il ruolo dell’intervento pubblico a sostegno del sistema nazionale e locale dell’informazione”. Il ruolo di Agcom nell’economia e società digitale, le infrastrutture, lo spettro radioelettrico, il digital divide (“L’Italia conferma una posizione di arretratezza nell’indicatore di realizzazione della banda larga fissa sul territorio” e “la situazione presenta criticità nella distribuzione sul territorio”), l’eCommerce e la tutela del diritto d’autore sono stati i punti toccati nel corso dell’intervento.  “Nella relazione dello scorso anno – ha affermato il presidente dell’Authority – avevo illustrato i primi passi mossi verso una regolazione delle comunicazioni Internet oriented citando l’entrata in vigore, il 31 marzo 2014, del Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore online. A distanza di un anno è possibile tracciare un bilancio positivo del Regolamento, dando contezza delle linee di tendenza più evidenti. Alla data del 12 giugno 2015 sono state presentate 283 istanze di rimozione di contenuti protetti per effetto di ritiri, accorpamenti e archiviazioni in fase preistruttoria, che hanno dato luogo a 165 procedimenti, 162 dei quali già conclusi. Di questi ultimi, oltre la metà sono stati definiti per adeguamento spontaneo, a dimostrazione della valenza educativa del Regolamento che incentiva autonome iniziative di rimozione della violazione. Gli ordini di inibizione, pari al 37% dei procedimenti conclusi, hanno riguardato tutti siti esteri manifestamente dediti alla pirateria digitale in quanto responsabili di violazioni gravi e massive ai danni di opere sonore e audiovisive”. “L’incidenza dei provvedimenti di Agcom sul fenomeno della pirateria – ha poi chiosato – non deve essere valutata in ragione del numero di decisioni, ma per gli effetti che ne derivano. I siti oggetto di provvedimento di inibizione, cioè quelli che realizzano violazioni massive, contengono infatti una enorme quantità di opere digitali, il che genera effetti virtuosi a catena dal momento che un solo provvedimento di inibizione esclude dal mercato illegale dei contenuti un numero molto ampio di opere. Con il blocco di sei siti musicali è stato inibito l’accesso ad oltre 5 milioni di file musicali illegalmente disponibili. Per altro verso, anche per effetto della deterrenza esercitata dai provvedimenti di Agcom, cresce, anche se in misura non soddisfacente, la conoscenza tra gli utenti dell’esistenza di un’offerta legale di contenuti, spesso a basso costo e di maggiore qualità. La promozione del consumo legale costituisce un punto qualificante della regolamentazione dell’Agcom, unitamente all’educazione ad un uso corretto e consapevole della rete. Sono obiettivi che vengono attivamente promossi anche grazie all’azione del Comitato istituito presso l’Autorità a cui partecipano tutte le istituzioni e gli stakeholders del settore”. “A settembre dello scorso anno il TAR Lazio si è pronunciato sui ricorsi proposti avverso il Regolamento. Il TAR, nel riconoscere che l’Autorità ha legittimamente esercitato i poteri ad essa attribuiti dalla legge, ha ritenuto opportuno e prudente, prima di decidere, verificare se la normativa primaria su cui si fonda il Regolamento sia compatibile con la Costituzione, sotto l’aspetto del principio della libertà di espressione, ed ha pertanto rimesso alla Consulta la questione di legittimità di tali disposizioni di legge. Alla luce di tali pronunce, che non annullano né sospendono l’efficacia del provvedimento, l’Autorità continua ad operare con il consueto equilibrio in attesa di una decisione che costituirà occasione di un pronunciamento sul delicatissimo tema del rapporto tra la tutela del diritto d’autore e la libertà della rete. Ci confortano, a questo proposito, le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica durante la cerimonia di inaugurazione della 28a edizione del Salone internazionale del libro: Resta nel nostro tempo il grande tema di come allargare ancora gli spazi di libertà, senza comprimere ma al contrario, includendo, quella degli altri e il mondo di Internet, richiede una tutela più attenta di quanto riusciamo oggi a garantire”.

Bortoni (Aut. Energia Elettrica): “Con Agcom lavoriamo a stretto contatto per ICT in reti elettriche e Smart Grid per la sostenibilità”

“La Relazione – ha affermato la presidente della Camera Laura Boldrini – parla per tre volte di coesione sociale. Quello che dobbiamo domandarci è proprio questo: la attuale traiettoria di evoluzione della comunicazione giova al nostro stare insieme? Le tecnologie hanno introdotto una vera e propria nuova lingua, e deve essere più larga possibile la platea di chi la parla”.

Poi un annuncio sull’Internet Bill of Rights: “Entro questo mese la Dichiarazione dovrebbe assumere forma definitiva, per poi andare in Aula e diventare un atto di indirizzo che impegni il Governo a promuovere in tutte le sedi internazionali i principi contenuti nella Carta e a sostenere la necessità di definire una cornice per così dire costituzionale“. 7 luglio 2015

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