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Proposta di legge per un Foia italiano e le reviews internazionali: un grande passo in avanti (con qualche correttivo)

Anna Ascani

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di Martina Provenzano [*]

Giovedì 29 ottobre, presso la Sala conferenze stampa della Camera dei Deputati, sono state presentate le reviews internazionali alla proposta di legge A.C. 3042 [1] recante le “Disposizioni in materia di libertà di informazione, diritto di accesso e trasparenza delle informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni”, altrimenti conosciuta come il Freedom Of Information Act italiano.

Anna Ascani
Anna Ascani (Pd)

La proposta di legge, d’iniziativa della deputata Pd Anna Ascani, annunciata il 15 aprile scorso, e dall’8 luglio assegnata in sede referente alla Commissione I Affari costituzionali, può essere definita come il primo, importante, passo che l’Italia muove verso l’obiettivo di uniformare il proprio ordinamento agli standards internazionali RTI (Right to Information, NdA).

Invero, per completezza, occorre precisare che nelle more dell’assegnazione della proposta di legge alla Commissione, i contenuti minimi del Foia sono stati trasposti all’interno della proposta emendativa 6.70 Ascani-Coppola [2] al disegno di legge “deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” (c.d. Ddl Madia), convertito poi nella lettera h) del primo comma dell’art 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, entrata in vigore il 28 agosto scorso [3]. Ciò consentirebbe di poter affermare che, ad oggi, già esiste, seppur a livello embrionale, un Foia italiano; tuttavia, la necessità di dotare il nostro ordinamento di una disciplina compiuta ed esaustiva, spinge a ritenere comunque indispensabile procedere alla discussione e – auspicabilmente – all’approvazione di un testo normativo esclusivamente dedicato al diritto all’informazione, all’accesso e alla trasparenza delle informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni.

Ben Worthy, lecturer in Politics al Birkbeck College University of London, e Toby Mendel, executive director del Centre for law and democracy, hanno firmato le reviews [4] alla proposta di legge sul Foia presentate in conferenza stampa: interessanti e approfondite osservazioni che confermano il carattere innovativo della proposta in commento, non solo nel merito ma anche nel metodo. Come noto, l’articolato della proposta di legge sul Foia è stato il frutto di un percorso improntato alla cooperazione tra istituzioni pubbliche, associazioni portatrici di interessi collettivi e cittadini, e le reviews internazionali hanno completato questo disegno. Ciò consentirà ai membri della Commissione I Affari costituzionali di avere altro materiale di studio e discussione, al fine di migliorare la proposta di legge prima di sottoporla alla discussione alla Camera dei Deputati.

Infatti, più di una sono le lacune della proposta di legge così come giunta in Commissione, alcune lacune sono state già colmate grazie alla presentazione della proposta emendativa al Ddl Madia, non per nulla ribattezzata emendamento Foia [5], altre lacune, invece, sono palesemente rimaste scoperte e, con tutta probabilità, saranno motivo di rivisitazione del testo in sede di Commissione.

A seguito di una lettura comparata del testo della proposta di legge e delle sue reviews, il primo rilievo che pare opportuno operare è la necessità di rivedere il testo nell’ottica di un migliore coordinamento con la legislazione vigente in materia di trasparenza (decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33), di tutela e protezione dei dati personali (decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196), di diritto all’accesso e di disciplina del procedimento amministrativo (legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i.), nonché in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni (decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e legge 7 agosto 2015, n. 124) e di giustizia amministrativa (decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104). Laddove infatti si recano le definizioni di “amministrazione” e “diritto di accesso” [6], si descrive espressamente l’ambito oggettivo e soggettivo di applicazione delle norme [7] e si ritiene di dover prevedere una tutela del diritto di accesso nuova ed ulteriore [8], appare quanto mai necessario esperire ogni possibile tentativo di recupero della legislazione vigente piuttosto che procedere ad una nuova normazione. Alla base di questa affermazione v’è la consapevolezza della stratificazione giurisprudenziale maturata negli anni, che è andata a colmare quei vuoti inevitabilmente creati dall’uso di parole ed espressioni polisense, altrimenti suscettibili di essere travisate ed allontanarsi dalla ratio legis della norma.

Altri interrogativi che analogamente si potrebbero sollevare riguardano la disposizione relativa alla tutela del diritto di accesso che, così come elaborata all’interno della proposta di legge, si crede rischi di aggravare notevolmente  la – già vessata – giustizia amministrativa. Invero è necessario far notare che, proprio su questo punto, i giudizi degli autori delle reviews internazionali sono contrastanti. In senso difforme a quanto poc’anzi affermato si è pronunciato il reviewer del Birkbeck College University of London che, anzi, sembrerebbe addirittura suggerire un prolungamento delle tempistiche per l’accesso alle procedure di ricorso, ritenendo inadeguatamente breve il termine di 30 giorni previsto dalla proposta di legge. A parere di chi scrive sembra tuttavia più ragionevole il suggerimento giunto dallo stesso autore che, sempre con riguardo al sistema di ricorso previsto all’interno della proposta di legge, consiglia in alternativa l’investitura di un altro organo, diverso dall’Autorità giudiziaria, per la decisione sui contenziosi riguardanti la violazione delle disposizioni sul diritto all’informazione.

Numerose altre questioni meriterebbero un approfondimento che tuttavia si ritiene più opportuno condurre in altra sede. Ad ogni modo, posto il dato – certo – che l’Italia si è classificata 97° (su un totale di 102 Paesi valutati) nella scala RTI [9], le brevissime considerazioni sopra riportate conducono a ritenere che la proposta di legge per un Foia italiano, nonostante i correttivi che pur si ritengono necessari, rappresenta comunque un passo in avanti rispetto ad una legislazione che troppo spesso si è dimostrata inefficace a raggiungere il vero obiettivo del diritto all’informazione, all’accesso e alla trasparenza delle informazioni. Obiettivo che non è – o non vuole essere soltanto – la promozione di libertà individuali e collettive, ma anche – e soprattutto – la tutela del diritto ad una buona ed efficace amministrazione.

Note

*Dottoranda di ricerca in Categorie giuridiche e nuove tecnologie presso l’Università Europea di Roma e fellow at IAIC, avvocato e consulente giuridico presso la Camera dei Deputati.

[1] L’iter legislativo e il testo della proposta di legge sono disponibili al link: http://www.camera.it/leg17/126?tab=&leg=17&idDocumento=3042&sede=&tipo

[2] Il testo della proposta emendativa, approvato all’unanimità in Commissione I Affari costituzionali, è disponibile al link: http://nuovo.camera.it/CDD-SearchWeb/index4.jsp?trp=2&Legislatura=17&pres=Deputato&nomeDep=%22Ascani%20Anna%22&idAtto=3098&commissioni=01&rifn=3098&rifs=&rift=&sedutaN=472&numeme=6.70.&riform=nuova%20formulazione&sesame=referente&esito=approvato

[3] Il testo della legge è disponibile al link: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/08/13/15G00138/sg

[4] Il testo delle reviews è disponibile, in italiano e in inglese, al link: http://www.foia4italy.it/news/review-foia-ascani/

[5] Su Dimt del 9 luglio 2015 è possibile leggere l’intervista rilasciata dalla deputata democratica cofirmataria dell’emendamento Foia all’indomani dell’approvazione in Commissione della proposta emendativa al disegno di legge “deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, in cui si spiegano le ragioni che hanno spinto ad introdurre ante tempo il nocciolo duro della normativa in materia di lbertà di informazione, diritto di accesso e trasparenza delle informazioni.

[6] v. art. 2 A.C. 3042

[7] v. art. 3  e art. 6 A.C. 3042

[8] v. art. 5 A.C. 3042

[9] La classifica, preparata dal Centre for Law and Democracy insieme ad Access Info Europe, è consultabile al link: http://www.RTI-Rating.org

FOIA, Ascani: “Il diritto ad uno Stato trasparente non può ledere il diritto ad uno Stato sicuro”

“Patrimonio culturale digitale. Tra conoscenza e valorizzazione”, report, audio e video del convegno del 2 luglio

30 ottobre 2015

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