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Antipirateria, copyright alert anche nel Regno Unito

Creative Content Uk. È questo il nome scelto dal governo del Regno Unito per la partnership varata pochi giorni fa tra Internet Service Provider d’oltre Manica e industria dell’intrattenimento. L’iniziativa mira sostanzialmente a combattere la pirateria online puntando sulla sensibilizzazione all’uso legale con due modalità; la prima è una “campagna multimediale” che nella primavera del 2015 vedrà tutti gli attori in gioco, con un co-finanziamento del governo di 3,5 milioni di sterline, impegnati a “creare un più ampio apprezzamento nei confronti del valore e dei benefici che derivano dai contenuti d’intrattenimento e dal copyright”. La seconda è invece basata su copyright alert in base ai quali gli abbonati ai provider britannici riceveranno un avviso quando tramite il loro account verranno messe in atto violazioni di diritto d’autore. Le missive saranno accompagnate dall’indicazione di spazi nei quali fruire di materiale legale. Un’iniziativa che ricalca dunque quella messa in atto negli Stati Uniti con il Copyright Alert System (CAS), il sistema introdotto nel luglio 2011 dal Center for Copyright Information (CCI) e ribattezzato six strikes, con riferimento al three strikes francese che, governato dalla commissione HADOPI, in terra transalpina non ha avuto fortuna nella parte relativa alle disconnessioni coatte per i pirati e che in queste ore mira invece a riabilitarsi proprio fornendo numeri sulla presunta efficacia delle lettere in chiave di sensibilizzazione all’uso legale e all’abbandono delle piattaforme sulle quale circola materiale in violazione delle norme sul diritto d’autore. Tornando in terra d’Albione, soci fondatori di Creative Content Uk sono Motion Picture Association (MPA), BPI (British Music Industry registrato) e le quattro principali fornitori di servizi Internet BT, Sky Broadband, TalkTalk e Virgin Media.

Il programma diventa così un altro pezzo della strategia antipirateria che nel Regno Unito avanza parallelamente alla discussione sull’approvazione del Digital Ecnomy Act (Dea), una riforma della disciplina sulla tutela dei diritti d’autore il cui cammino è iniziato con l’approvazione della cura Mandelson nell’aprile del 2010 ma che da allora è rimasta impantanata. Negli ultimi mesi sono invece più volte finite sotto i riflettori le azioni della London Police Intellectual Property Crime Unit (Pipcu), cellula istituita all’interno del corpo di polizia di Londra alla fine del 2012 e diventata operativa all’inizio del settembre scorso. A poche settimane dall’avvio delle sue attività, gli agenti della Pipcu, dopo aver inviato degli avvertimenti ai titolari di siti sospettati di ospitare contenuti in violazione di copyright, e di fronte al mancato adeguamento al contenuto delle comunicazioni, avevano anche provveduto a contattare direttamente i registrar. A seguito della pioggia di sospensioni dei domini, tuttavia, dal rifiuto arrivato dal registar canadese EasyDNS, i cui vertici hanno risposto alla missiva invitando la polizia del Regno unito a servirsi di un mandato giudiziario prima di inviare determinate richieste, è scaturito un ricorso e una bocciatura per le stesse richieste da parte del National Aribtration Forum. Un plauso al più generale lavoro svolto dalla Unit di Londra è arrivato invece lo scorso aprile da Mike Weatherley, deputato conservatore nominato nel settembre 2013 advisor sulla proprietà intellettuale del premier David Cameron; in quella sede Weatherley tracciava la linea delle azioni antipirateria incentrate sul follow the money. LEGGIAntipirateria, l’appello della polizia di Londra agli inserzionisti: “Non finanziate certi siti”. Intanto crescono le violazioni da mobile” “Pirateria in Uk, l’advisor di Cameron: “Il bastone nei confronti degli Internet Service Provider che agevolano l’illegalità” “Usa, giudice ordina a Comcast di consegnare ai detentori di diritti le informazioni sugli avvisi antipirateria inviati ad un utente. Continua il braccio di ferro sulle identità degli abbonatiImmagine in home page: Yogiblog.com 21 luglio 2014

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