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Codice europeo delle comunicazioni elettroniche: la proposta di direttiva Ue arriva in Senato

Il Senato ha assegnato alla VII Commissione permanente, Lavori Pubblici, e Comunicazioni, l’elaborazione del parere motivato di sussidiarietà e di proporzionalità circa la proposta di direttiva UE che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche.

La proposta è stata inviata al Governo italiano dalla Commissione UE lo scorso 24 ottobre e il relativo parere dovrà essere reso entro l’8 dicembre 2016.

Anche le Commissioni parlamentari Esteri e Politiche Ue potranno avanzare osservazioni e proposte alla VII Commissione.

Dall’ultima revisione del quadro normativo per le comunicazioni elettroniche del 2009, il settore si è evoluto in misura significativa e il suo ruolo come motore dell’economia online si è accresciuto.

Le strutture del mercato hanno subito un’evoluzione, con una progressiva limitazione del monopolio del mercato, e al tempo stesso la connettività è divenuta un elemento ampiamente diffuso della vita economica.

I consumatori e le imprese si basano sempre più su servizi di dati e di accesso a Internet anziché sulla telefonia e su altri servizi di comunicazione tradizionali.

Questa evoluzione ha messo in concorrenza tipologie di operatori di mercato in precedenza sconosciute con operatori della telefonia tradizionale (ad esempio i cosiddetti operatori “OTT” – over-the-top, ossia al di sopra delle reti): fornitori di servizi che offrono un’ampia gamma di applicazioni e servizi, inclusi servizi di comunicazione, su Internet).

Nel contempo è aumentata anche la domanda di connettività fissa e senza fili di alta qualità con l’incremento del numero e della popolarità dei servizi di contenuti online, quali il cloud computing, l’Internet degli oggetti, la comunicazione da macchina a macchina (M2M), ecc. Anche le reti di comunicazione elettronica hanno conosciuto un’evoluzione.

I principali cambiamenti riguardano: i) la transizione in corso verso un ambiente IP puro, ii) le possibilità offerte da infrastrutture di rete nuove e potenziate che supportano la capacità di trasmissione praticamente illimitata delle reti a fibre ottiche, iii) la convergenza delle reti fisse e mobili verso offerte di servizi senza soluzione di continuità agli utenti finali, indipendentemente dalla loro localizzazione o dal dispositivo usato e iv) lo sviluppo di approcci tecnici innovativi di gestione delle reti, in particolare le reti definite dal software (SDN) e la virtualizzazione delle funzioni di rete (NFV).

Tali cambiamenti a livello operativo e di uso creano nuove sfide per le norme vigenti, sfide destinate ad assumere maggiore importanza a medio e lungo termine;occorre pertanto tenerne conto all’atto della revisione del quadro normativo per le comunicazioni elettroniche.

Detta revisione deve essere considerata alla luce della strategia per il mercato unico digitale in Europa. La strategia ha riconosciuto l’importanza dei cambiamenti radicali che interessano il settore digitale e ha sostenuto che persone e imprese non dovrebbero incontrare ostacoli all’accesso e all’esercizio delle attività online in condizioni di concorrenza leale.

Allegati alla proposta Ue

3 Novembre 2016

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