Elisabetta Giovanna Rosafio è professore ordinario di Diritto della navigazione e Diritto aerospaziale presso la…
Tra innovazione dei servizi e B2C: l’identikit degli “unicorni” europei
“Il mercato tecnologico francese non è mai stato così in salute: Showroomprivé e Deezer hanno appena annunciato le loro IPO, Leetchi la sua vendita commerciale a Crédit Mutuel Arkéa e diverse startup hanno annunciato numerosi round di finanziamento”. Si apre così l’articolo con il quale Willy Braun dipinge su TechCrunch un breve identikit degli unicorni europei, cioè le aziende con valutazione superiore a un miliardo di euro. Sotto la lente finisce tuttavia un più ampio ventaglio di soggetti fondati dopo il 1996, e alle 42 aziende che hanno superato la soglia del billion se ne affiancano 56 con una valutazione che supera i 500 milioni. La prima evidenza riguarda il concetto stesso di innovazione, di solito associata a ricerca e sviluppo su nuovi formati e tecnologie. Il caso europeo assegna invece un ruolo centrale all’innovazione dei servizi: “Spotify e Deezer non hanno certo inventato un nuovo formato di compressione dei file musicali, ma hanno sviluppato un nuovo modo di distribuirli; il successo di Asos non deriva da innovazioni tecnologiche tout court ma da una diversa strategia di vendita di vestiti focalizzata su un ricco inventario e una interfaccia semplice per l’utente”. Peculiare anche il business model delle aziende del Vecchio Continente, che se in un primo momento sembrano preferire altre aziende come clienti (“il B2B è rassicurante per chi si affaccia sul mercato per la muovere i primi passi”), danno forma in realtà ad un contesto con una larga predominanza di B2C. Uno stato di cose che Braun attribuisce a due fattori: il primo è la ancora forte avversione al rischio in larghi settori delle aziende europee tradizionali; il secondo, è la possibilità di creare effetti di rete che si innesca rivolgendosi direttamente ai consumatori i quali, con i loro comportamenti, permettono di avere feedback diretti per il miglioramento del prodotto. Si arriva così agli imprenditori: i founders delle aziende con una valutazione superiore ai 100 milioni di euro avevano in media 32 anni al momento della fondazione. Inoltre, il 61% delle imprese aveva tra i propri fondatori almeno un serial entrepreneur.
Startup, gli esempi di successo di un’Europa che sa innovare e attirare capitali Startup in Italia: problemi e consigli nell’incontro di Montecitorio con Tiffany Norwood Startup innovative in crescita. È la Lombardia la regione dove sono più numerose Imprese, il Censis fotografa la carica dei millennials: “Nel 2015 32mila nuovi soggetti fondati da under 35″
3 novembre 2015