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La Baia è mobile e i “pirati” navigano a gonfie vele

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Undici anni di attività e un’apparente capacità di resistenza agli attacchi multilaterali e costanti da parte dei difensori del diritto d’autore sui media digitali. The Pirate Bay, la piattaforma svedese che permette di scambiare file torrent e magnet link, ha da poche ore lanciato una nuova iniziativa, TheMobileBay, spazio online che promette all’utente una maggiore fruibilità nella ricerca dei contenuti anche in mobilità. piratebaymobile2Il recente arresto del co-fondatore Peter Sunde e il cerchio che sembra stringersi sempre più stretto intorno alle illecite attività della Baia non hanno dunque scalfito la volontà di pianificare le attività future seguendo le tendenze di un bacino di consumatori rimasto sempre robusto in parallelo all’evoluzione tecnologica che ha investito piattaforme e dispositivi nell’ultimo decennio. Dall’aggiramento dei blocchi imposti da diversi tribunali in giro per il mondo al progetto di creare un proprio Internet Service Provider fino al lancio di un browser con il marchio dei pirati, sono state molteplici in questi anni le strategie messe in atto dagli admin della Baia per sfuggire ai tentativi di takedown dei suoi servizi. Come nella “saga dei domini“, che negli ultimi dodici mesi ha visto cambiare la desinenza dell’indirizzo della piattaforma da quello islandese a quello della Groenlandia, passando per il peruviano, quello della Guyana, quello dell’Isola di Ascensione  a quello dell’isola caraibica di Saint Martin, riscontrando sempre l’avversione delle autorità locali alle quali facevano seguito le spavalde affermazioni degli admin: “Abbiamo settanta domini di riserva e un paio di essi sono sempre pronti per una conversione di emergenza”. Senza contare i numerosi proxies e siti “amici” della Baia che offrono la loro ospitalità e che finiscono oggetto di sentenze come quella con la quale, a fine novembre, l’Alta Corte del Belgio confermava ai due provider locali Belgacom e Telnet l’ordine di bloccare ogni accesso ad 11 domini riconducibili a The Pirate Bay. Ma nel frattempo la strategia di fuga continua aveva portato i suoi frutti nelle casse dei pirati; stando a quanto annunciato dagli stessi admin a metà luglio la piattaforma ha raddoppiato il numero dei visitatori rispetto al 2011. 28 luglio 2014

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