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In Europa il 18% degli individui non ha mai navigato su Internet. Ma in Italia è un cittadino su tre. Istat: “Permane divide territoriale”

Internet_use_and_frequency_of_use,_2014_

Il 65% dei cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 16 e i 74 ha fatto un utilizzo quotidiano di Internet nell’anno in corso; lo stesso dato, nel 2006, si fermava al 31%. La sempre più marcata centralità della rete nella vita delle persone che abitano nel Vecchio continente è fotografata nei dati diffusi da Eurostat, dai quali si evince come il 78% degli individui abbia utilizzato Internet almeno una volta negli ultimi tre mesi, con la percentuale dei cittadini che non hanno mai utilizzato la rete che crolla dal 43% di otto anni fa al 18% di oggi. Un dato che fa sicuramente sorridere su scala continentale, ma che non può lasciare soddisfatti se sotto la lente finisce il valore riferito all’Italia; è infatti il 32% dei cittadini dello stivale a non aver mai navigato su Internet, un dato peggiorato solo da Bulgaria, Romania e Grecia e che appare lontanissimo dai virtuosi Paesi del nord. Comunque meglio del 59% che si registrava nel 2006.

Percentage of individuals who never used Internet 2006-2014

Internet_use_and_frequency_of_use,_2014_

Percentage of individuals using internet on average every day or almost everyday 2006-2014

La situazione italiana – Ad approfondire l’utilizzo che delle tecnologie connesse fanno gli italiani è l’Istat, dai cui dati si evince come nell’anno in corso sia aumentata rispetto all’anno precedente la quota di famiglie che dispongono di un accesso ad Internet da casa e di una connessione a banda larga (rispettivamente dal 60,7% al 64% e dal 59,7% al 62,7%). Oltre la metà delle persone con almeno 3 anni di età (54,7%) utilizza il pc e oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (57,3%) naviga su Internet. Rispetto al 2013 rimane stabile l’uso del personal computer mentre aumenta quello di Internet (+2,5 punti percentuali). In particolare aumenta l’uso giornaliero del web (+3,3 punti percentuali). Le famiglie con almeno un minorenne sono le più attrezzate tecnologicamente: l’87,1% possiede un personal computer, l’89% ha accesso ad Internet da casa. All’estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani ultrasessantacinquenni: appena il 17,8% di esse possiede il personal computer e soltanto il 16,3% dispone di una connessione per navigare su Internet. Tra il 2013 e il 2014 per alcuni beni tecnologici si riduce il divario tra le famiglie in cui il capofamiglia è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista e quelle in cui è un operaio: per il telefono cellulare abilitato da 23,5 a 16,1 punti percentuali, per l’accesso ad Internet da casa da 18,7 a 13,6 punti percentuali e per la disponibilità di una connessione a banda larga da 18,6 a 14,4 punti percentuali. Rimane stabile il divario sul territorio. Le famiglie del Centro-nord che dispongono di un personal computer e di un accesso ad Internet da casa sono rispettivamente il 66% e il 66,6%, contro il 57,3% e il 58,3% delle famiglie del Mezzogiorno. Quest’ultima ripartizione registra un forte ritardo anche nella connessione alla banda larga: 56,4% contro 65,4% del Centro-nord. Sono ancora forti anche le differenze di genere e di generazione. Utilizza il personal computer il 59,3% degli uomini, a fronte del 50,2% delle donne, naviga su Internet il 62,3% degli uomini e il 52,7% delle donne. I maggiori utilizzatori del personal computer e di Internet restano i giovani 15-24enni (rispettivamente, oltre l’83% e oltre l’89%). Aumenta leggermente la quota di utenti che accedono ai siti della Pubblica Amministrazione per ottenere informazioni. Sono il 29,8% degli utenti di Internet, in aumento dal 28,5% del 2013. Cresce anche l’eCommerce: nel 2014 il 34,1% degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet ha ordinato e/o comprato merci e/o servizi per uso privato. I settori che registrano la crescita maggiore sono gli articoli per la casa (+5,1 punti percentuali) e gli abiti e gli articoli sportivi (+3,8 punti percentuali). Cloud computing – Tornando ad una dimensione continentale, il sondaggio Eurostat ha focalizzato la sua attenzione in particolare sull’utilizzo dell’archiviazione in cloud di file da parte degli utenti, rilevando che nel 2014 il 21% degli individui ha utilizzato un servizio di storage sulla nuvola e che la grossa fetta di utenza (35%) va rintracciata, senza sorprese, nelle persone di età compresa tra 16 a 24 anni. Solo una minoranza degli utenti, l’11%, ha utilizzato servizi a pagamento (7% in Italia). La possibilità di utilizzare i file da diversi dispositivi o posizioni e la facilità di condivisione di file con terzi sono i motivi più comuni indicati dagli individui per l’utilizzo dei servizi cloud (entrambi al 59%). La protezione contro la perdita dei dati (55%) inoltre, è stata menzionata da più della metà degli utenti, prima dell’uso di uno spazio di memoria maggiore (44%) e dell’accesso a grandi archivi di musica, film o programmi TV (22%). È invece la percepita mancanza di sicurezza e privacy il motivo maggiormente indicato (44%) dagli individui che restano lontani dalle nuvole. LEGGI Cloud computing, in Europa un’impresa su cinque sulla “nuvola”. Italia al secondo posto Il benessere del consumatore nell’ecosistema digitale. I fronti aperti del Cloud Computing   Nel frattempo la Commissione europea fresca di insediamento ha presentato il suo programma di lavoro “per creare occupazione, crescita e investimenti”, che per il 2015 si articola in 23 iniziative nuove, proposte dalla Commissione Juncker in base agli orientamenti politici esposti al Parlamento europeo, e nelle 80 proposte esistenti che, per motivi tecnici o politici, la Commissione propone di ritirare o modificare. Per quanto attiene le tecnologie, è esplicito l’impegno per l’anno alle porte a realizzare “un pacchetto ambizioso per il mercato unico digitale, instaurando condizioni propizie a un’economia e una società digitali dinamiche tramite l’integrazione del quadro normativo sulle telecomunicazioni, modernizzando le norme sui diritti d’autore, semplificando le norme che disciplinano gli acquisti in linea e in ambiente digitale, rafforzando la sicurezza informatica e integrando la digitalizzazione nei diversi settori”. 18 dicembre 2014

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