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Bononcini (Facebook): “Ogni contenuto segnalato dagli utenti viene esaminato da una persona”
La responsabile della public policy per l’Italia: “Alla luce dei grandi numeri può capitare di commettere degli errori, ai quali però si può porre rimedio” di Marco Ciaffone “Grazie per il tempo dedicato alla segnalazione di un contenuto che secondo te potrebbe non rispettare i nostri Standard della comunità. Le segnalazioni come la tua sono fondamentali per rendere Facebook sicuro e accogliente. Abbiamo controllato la pagina che hai segnalato per la presenza di discorsi o simboli di incitazione all’odio e abbiamo riscontrato che rispetta i nostri Standard della comunità“. In alcuni casi può sembrare una risposta che arriva in automatico da un algoritmo, ed è forse la sensazione avuta dall’associazione Meter, che alla fine di aprile ha segnalato alla Polizia postale la presenza sul social network di una pagina inneggiante alla violenza sui neonati affetti da sindrome di Down. Ricevendo, appunto, come risposta della piattaforma un sostanziale “tutto ok“. Ma sarebbe una sensazione sbagliata. “Dietro ogni singola segnalazione c’è l’analisi di una persona”, assicura Laura Bononcini, head of public policy di Facebook per l’Italia. “Facebook è una piattaforma popolata da 1,4 miliardi di persone che la usano per esprimersi con diverse modalità. Il nostro obiettivo è dunque quello di bilanciare sempre questo diritto ad esprimersi con la necessità di garantire la sicurezza degli utenti, la loro privacy e la conformità dei contenuti pubblicati agli Standard della comunità”. “Temi delicatissimi, e per questo sono diverse centinaia le persone sparse nel mondo e impegnate 24 ore al giorno nell’analisi delle segnalazioni che arrivano dagli utenti. La decisione sul rispetto degli Standard di un contenuto spetta dunque ad una persona, che deve garantire neutralità e specificità nell’applicare alla lettera queste regole. Stesso discorso per quanto attiene quei contenuti che non violano gli Standard ma possono invece violare le leggi dei vari Paesi nei quali operiamo. In questo senso è costante la collaborazione della nostra piattaforma con le autorità e le forze dell’ordine in ogni contesto, ed è importante per noi dare conto di queste attività nel nostro Transparency report“. “Per facilitare il lavoro di analisi – prosegue Bononcini – c’è una divisione in team, ognuno dei quali è specializzato e focalizzato su una delle aree tematiche che l’utente seleziona al momento dell’invio della segnalazione. Tra le varie categorie c’è una parità di priorità, ma ci sono alcuni casi particolari; faccio un esempio: se parliamo di un post nel quale si esprime una pulsione suicida si deve intervenire subito e dunque l’analisi di quel contenuto diviene prioritaria”. “Ma alla luce dei grandi numeri – precisa Bononcini – può capitare di sbagliare, ed è in sostanza quanto successo nell’episodio della pagina alla base del recente episodio di cronaca. L’importante è correggersi nel momento in cui si riscontra l’errore”. 11 maggio 2015