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Italian Digital Day, Renzi: “Investire in cybersecurity e ‘taggare’ minacce, ma riscoprire chi siamo. Con il digitale evasione fiscale sarà ridotta a zero”. Online le linee guida per il design dei siti della Pa. Madia: “Entro Natale decreto su Foia”
“A quelli che dicono blocchiamo le frontiere dico: dove le blocchi? Blocchi le frontiere perché sta arrivando qualcuno su un barcone o blocchi le frontiere delle nostre periferie, da cui partono gli attacchi killer?”.
Così il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi intervenendo all’Italian Digital Day, evento che ha avuto luogo nella giornata di sabato nella Reggia di Venaria: “Io sono per fare più controlli, per essere più operativo, per avere un sistema di informatica maggiore di digitalizzazione delle immagini, di riuscire a fare riconoscimento facciale, io sono per mettere in comune tutte le banche dati, io sono per far sì che ogni telecamera sia a disposizione della forza pubblica per poter dire che in quella situazione riconosco una persona, io sono per taggare i potenziali soggetti. Ciascuno di noi lascia delle tracce camminando, e credo che non sia un agguato alla privacy dire che si debbano taggare queste persone e seguirle. Non bisogna tuttavia dimenticare l’importanza del fattore umano che permette di fornire un valore aggiunto a quanto raccolto dalle tecnologie. E contemporaneamente sono qui a dirvi: non cediamo a un racconto stereotipato e banale; ciò che è accaduto, è accaduto partendo dalle nostre periferie. E allora noi abbiamo bisogno di fare più investimenti sulla cybersecurity e sulla cybertechnology, e contemporaneamente abbiamo bisogno di ricordarci chi siamo. Abbiamo bisogno di più scuole, di più valori, di luoghi in periferia in cui poter tornare ad avere impianti sportivi di qualità, associazioni di volontariato che siano rese forti. Abbiamo bisogno di tornare ad essere l’Italia, di restare l’Italia. In questi momenti di angoscia e inquietudine, ricordiamoci chi siamo, e uno degli obiettivi è racchiuso in un hashtag: #besocial“.
“Non dobbiamo far diventare il digitale una cosa da addetti ai lavori, per una nicchia – ha proseguito Renzi – dobbiamo invece capire che il digitale è la più grande occasione che ha l’Italia per essere se stessa. Un anno fa siamo partiti nel modo più strano e tra scetticismi, ma poi abbiamo lavorato seriamente. Ci prendiamo un impegno: tra due anni, e quindi il 21 novembre 2017, ci rivediamo qui e facciamo l’elenco di ciò che abbiamo fatto e ciò che non abbiamo fatto. Due anni per riprenderci il futuro. Con il digitale avremo un Paese più semplice e più giusto. L’Italia è stata complicata negli ultimi venti anni, è stato reso complicato ogni aspetto della vita pubblica. E c’è una povertà educativa che non permette a tutti i bambini di partire con le stesse possibilità. È per questi motivi che la scuola digitale è il cuore della nostra riforma dell’educazione”. Un passaggio anche sul fisco: “Grazie alla dichiarazione dei redditi pre-compilata abbiamo scoperto 224mila concittadini che non hanno pagato le tasse, ai quali con un click potremo mandare una email chiedendo di regolarizzare la loro posizione. È così che l’evasione fiscale sarà ridotta a zero”. Tra le novità annunciate negli spazi online istituzionali, la nuova veste grafica del sito del Governo e il portale Open Cantieri.
Open Cantieri è aperto ds oggi @matteorenzi @mitgov #italiandigitalday https://t.co/3kSoDcQWfT
— Graziano Delrio (@graziano_delrio) 21 Novembre 2015
Iniziative e restyling che fanno da progetto pilota per le Linee Guida di design per i siti web della pubblica amministrazione presentate dall’Agenzia per l’Italia Digitale; il testo “raccoglie principi e strumenti fondamentali per la creazione di siti web che possano supportare il percorso di digitalizzazione della Pa anche grazie alla progressiva applicazione di un’identità visiva coerente per tutta la pubblica amministrazione”. “Nato come progetto dinamico e in continuo aggiornamento – spiega l’Agid in una nota – l’obiettivo delle Linee Guida è quello di favorire la creazione di una comunità di designer e sviluppatori che avendo a disposizione stringhe dei codici html utilizzati, abbiano la possibilità di contribuire al progetto commentando, segnalando errori e proponendo modifiche al design e al codice tramite la piattaforma“. Il documento si inserisce tra i pilastri di Italia Login illustrati dal Direttore dell’Agenzia Antonio Samaritani. A chiudere la giornata, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia: “Per una volta non è il pubblico che segue il privato, ma è il pubblico che indica e apre nuovi progetti nei quali sono sicura entrerà anche il privato. Stiamo parlando non più solo di una serie di obblighi, ma di diritti, di democrazia. Stiamo spostando completamente il focus della nostra azione dal processo amministrativo ai cittadini e alle imprese. Stiamo facendo quello che i nostri predecessori hanno fatto con l’istruzione pubblica. Per quanto attiene la trasparenza, non possiamo intenderla come una serie di adempimenti burocratici per le Pa. La trasparenza è un’arma potente nelle mani di chi governa, è una grande politica trasversale che previene a costo zero dall’illegalità e dalla corruzione. Coniuga legalità ed efficienza attraverso un controllo sociale diffuso di 60 milioni di cittadini che fanno meglio di un solo commissario alla spending review. È la migliore politica di riqualificazione della spesa pubblica. È un’arma potente contro i populismi. Abbiamo introdotto il principio del Freedom of Information Act nella riforma della Pa, ma quel principio sarà in un decreto che porteremo in consiglio dei ministri prima di Natale e diventerà un vero e proprio Foia, portando l’Italia tra le più avanzate legislazioni al mondo in materia”. E sui tagli alla spesa pubblica in materia di dotazione informatica previsti nella legge di Stabilità: “In quella sede noi non diminuiamo, ma aumentiamo la spesa in ICT, aumentiamo le risorse e la capacità della Pa di spendere, perché non c’è spesa che non possa essere riqualificata, e siccome quella è una spesa strategica chiediamo uno sforzo in più e quindi chiediamo che non ci sia un solo euro di quella spesa che non vada in innovazione tecnologica”.
“E-Government e diritti fondamentali nello Stato costituzionale”, report del convegno ospitato dall’Università Europea di Roma La domanda di sicurezza, il bisogno di libertà: i nostri contributi a un dibattito sempre più complesso
21 novembre 2015