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Droni in Italia, i numeri del decollo. Giacomelli: “Il nostro Paese è un’eccellenza”

È stata la conferenza “L’Italia dei droni”, terzo appuntamento del ciclo “Roma Drone Conference”, l’occasione per valutare la crescita del settore che gravita intorno ai mezzi aerei a pilotaggio remoto a sette mesi dall’entrata in vigore del regolamento dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) in materia. Durante l’evento, organizzato dall’associazione Ifimedia e da Mediarkè, l’ENAC ha infatti snocciolati i dati riferiti alle due modalità che il regolamento prevede per poter operare con gli aerei a pilotaggio remoto: attraverso la presentazione di una dichiarazione (autocertificazione) per operazioni non critiche e un’autorizzazione per operazioni critiche. Su circa 330 dichiarazioni presentate sono state accettate e pubblicate 176 dichiarazioni per attività sperimentale e 77 per operazioni specializzate. Sono state autorizzate 8 operazioni critiche e 15 richieste sono in valutazione. Sono state infine ricevute dall’Ente 5 domande di certificazione di tipo. Per ottemperare alla necessità di qualificazione del pilota da parte degli operatori sono sorte diverse scuole; al momento risultano approvate 43 Training Organization per impartire corsi teorici e 3 per corsi teorici pratici, mentre 80 richieste sono attualmente sotto esame. L’articolo 8.17 del Regolamento che stabiliva che per l’assolvimento degli adempimenti l’operatore può avvalersi di organizzazioni riconosciute dall’ENAC, ha poi aperto la possibilità di nuove tipologie di organizzazioni, quelle dei consulenti. Una di queste organizzazioni è già stata approvata e 15 sono in corso di valutazione. “Questi numeri – ha chiosato Carmine Cifaldi, Direttore Regolazione Navigabilità ENAC – segnalano che dopo un primo momento di incertezza nell’utenza, l’approccio adottato dall’Ente in materia risulta venir incontro alle esigenze di operatori e costruttori, tale che può essere espresso un bilancio positivo di questi primi sette mesi di applicazione del Regolamento. Il flusso delle domande è costante giorno dopo giorno, questo ci fa sperare di poter ridurre gli aspetti relativi ad attività ancora non legali in questo settore. Ultimamente è stato avviato un processo per l’informatizzazione delle modalità di presentazione delle dichiarazioni e domande di autorizzazioni, per ridurre, grazie all’apposita procedura online, i nostri tempi di elaborazione delle richieste”. “L’Italia è un’eccellenza dal punto di vista regolamentare, tecnologico e delle competenze”, ha commentato Antonello Giacomelli, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni. “Tuttavia – ha proseguito – se vogliamo avere un ruolo centrale su quella che sarà certamente una linea portante dello sviluppo del settore dei droni, dobbiamo acquisire la mentalità di un Sistema Paese. I droni, gli APR rappresentano, più che il futuro, un presente in divenire. Solo un approccio globale, mondiale è una risposta possibile ai problemi dell’avvento delle nuove tecnologie. Se vogliamo avere un ruolo centrale nello sviluppo, dobbiamo muoverci su tre ordini: la coesione e il coordinamento di tutti i settori pubblici interessati; la creazione di un rapporto più stretto e sinergico tra le università e i centri di ricerca e l’integrazione tra pubblico e privato”. “Vorrei – ha concluso il Sottosegretario – che questo fosse l’inizio di una relazione: confrontiamoci sulle scelte, sulle politiche, sulle dinamiche che è necessario incentivare e favorire, sulle relazioni internazionali capaci di valorizzare il sistema. Cominciamo un percorso di condivisione che assicuri a quello che ciascuno ha in mente di diventare consistenza e realtà”. 19 dicembre 2014

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