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Mobile, boom nel 2015: traffico in crescita del 59%

Per quanto recente, rapido e ancora in fieri, al sorpasso consumato dal mobile sul tempo speso a navigare da desktop pc siamo già abituati. Una dinamica che, non senza impattare su tutti i settori già precedentemente terremotati dalla “prima” rivoluzione digitale, porta in dote un aumento vertiginoso del traffico dati da smartphone e tablet. A fornire nuovi numeri in tal senso è Gartner, che prevede un volume complessivo mondiale di 52 milioni di terabites alla fine dell’anno in corso, pari ad un aumento del 59% rispetto al 2014.

Dati in linea con quanto emerge, per ciò che attiene lo specifico del’Italia, dall’ultimo report dell’Osservatorio Trimestrale Agcom, secondo il quale nell’ultimo anno il numero delle sim con accesso a Internet è cresciuto del 16,5% superando i 45 milioni; nel primo trimestre del 2015 si è così registrato, rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, una crescita del traffico dati di poco inferiore al 50%. Mentre ComScore certifica il grande feeling degli italiani con lo smartphone.

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Ma siamo solo all’inizio, dato che da qui al 2018 su scala globale si dovrebbero superare i 170 milioni di Tb. Come spiega Jessica Ekholm, research director di Gartner, “il traffico dati sui dispositivi mobili che sfruttano il 3G e il 4G sarà più che triplicato nei prossimi tre anni, con un aumento delle connessioni dai 3,8 miliardi attuali ai 5,1 del 2018”. Numeri che “impongono alle compagnie di telecomunicazione un ripensamento radicale dei loro piani tariffari per allinearsi al nuovo scenario e alle nuove esigenze dei consumatori” A tal proposito la compagnia di ricerche ha condotto, nel terzo trimestre del 2014, un sondaggio su mille utenti tedeschi e altrettanti statunitensi; Germania e Usa sono infatti “esempi di due mercati maturi con caratteristiche differenti sotto il punto di vista della tariffazione del traffico dati da parte delle compagnie, e confrontarli è utile a focalizzare le diverse strategie di queste ultime”. L’indagine ha rilevato come gli utenti tedeschi siano meno propensi a guardare video e a consumare dunque grandi volumi di dati in mobilità alla luce di più stringenti clausole contrattuali; il 54% di loro ha affermato di attendere di collegarsi ad una rete WiFi prima di fruire di determinati contenuti pesanti, a fronte del solo 36% degli americani. In media, i tedeschi utilizzano lo streaming sui cellulari per 10,6 minuti per ogni sessione, contro i 17,4 minuti degli americani. “Occore che le compagnie vendano piani con limiti di traffico superiori per aumentare i ricavi – chiosa Ekholm – anche perché la fruizione dei video è destinata a coprire il 60% del volume di traffico generato da smartphone e tablet entro il 2018. Questo imporrà l’allargamento delle soglie di traffico in riferimento al consumo di certi contenuti ma anche nuovi strumenti e tecnologie basati sul caching per garantire una diversa esperienza di fruizione”.

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“Abbiamo la prova – concludono i ricercatori – che nel momento in cui i consumatori hanno a disposizione un piano di fascia alta, le loro abitudini di consumo cambiano in una direzione che, se le compagnie saranno in grado di fornire tariffazioni con un grande volume di dati o consumo illimitato, porterà benefici di lungo termine alle compagnie stesse”. E mentre in Europa nasce la nuova associazione dei mobile virtual network operator Mvno Europe, è probabile che le evoluzioni del mercato avverranno in parallelo alla scomparsa delle sim fisiche.

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24 luglio 2015

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