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La nuova agenda europea sulla sicurezza: dalla Internet Referral Unit alla propaganda online

Cybercrime

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La Commissione europea ha presentato la nuova agenda continentale sulla sicurezza per il periodo 2015-2020; in essa si prevede la creazione di un Centro anti-terrorismo continentale sotto l’egida di Europol, con l’obiettivo di “aiutare gli Stati membri a cooperare contro le minacce alla sicurezza” e “potenziare gli sforzi comuni di lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e alla criminalità informatica”. In merito a quest’ultima, per Bruxelles “è prioritario individuare modi per superare gli ostacoli alle indagini penali online, in particolare su questioni quali la giurisdizione competente e le norme in materia di accesso a prove e informazioni ricavate da Internet”. Dovrebbe così attivarsi dal luglio prossimo, proprio in seno ad Europol, la Internet Referral Unit (EU IRU), a sua volta parte del Centro e orientata a fornire agli Stati anche “un supporto per l’identificazione e la rimozione dei contenuti violenti online”. La Commissione lancerà in questo senso, nell’anno in corso, un forum con le principali società informatiche “per combattere la propaganda terroristica su internet e sui media sociali e per esplorare modi per affrontare le preoccupazioni delle autorità di contrasto sulle nuove tecnologie di cifratura”. I parternariati con i privati per uno “sforzo comune orientato a combattere il crimine online” sono infatti indicati tra le priorità insieme alla cooperazione transfrontaliera e alla preparazione delle forze dell’ordine alle nuove sfide poste dagli sviluppi tecnologici . cybercrimeSi legge nel documento: “Garantire la piena attuazione della legislazione UE esistente è il primo passo per affrontare la criminalità informatica”, e si citano a proposito le Direttive 39 del 2013 e 40 del 2011. Il tutto “basandosi sui valori democratici comuni alle nostre società aperte”, perché “la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali non sono finalità in conflitto tra loro, ma obiettivi strategici coerenti e complementari. Provvederemo – assicura Bruxelles – a valutare con rigore gli strumenti legislativi e politici per verificare che garantiscano davvero la sicurezza rispettando pienamente i diritti fondamentali e che le eventuali incidenze sulla libera circolazione e sulla tutela dei dati personali siano pienamente conformi al principio di proporzionalità”.

“La sorveglianza di massa mette a repentaglio i diritti umani”, la risoluzione del Consiglio d’Europa. Mentre in Francia si accende il dibattito sulle “scatole nere” Cybersecurity e antiterrorismo: la tutela dei cittadini oltre gli strumenti normativi. Report del convegno in Cassazione Save the date “La libertà fragile. Pubblico e privato al tempo della rete” – Roma, 26 maggio 2015

Tra le altre misure indicate, il rafforzamento del quadro giuridico sulle armi da fuoco e la valutazione sulla necessità di adottare nuove disposizioni legislative per contrastare il finanziamento del terrorismo e migliorare la confisca dei beni derivati da attività criminali. La Commissione conclude augurandosi che il Parlamento europeo e il Consiglio “approvino la nuova agenda in qualità di nuova strategia di sicurezza interna, in vista del prossimo Consiglio europeo del giugno 2015, impegnandosi attivamente per attuarla in stretta cooperazione con tutti i soggetti interessati”. 29 aprile 2015

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