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Il search in continuo movimento: i protagonisti di un mercato in evoluzione

Trascurabili barriere all’ingresso nel mercato, ricerche in chiave social, servizi specializzati. Sembrano essere queste le tre principali caratteristiche che hanno scosso negli ultimi anni il panorama del mercato dei motori di ricerca. I numeri macinati da alcuni dei nuovi player di un contesto sempre più dinamico sembrano dunque traghettare fuori da una visione “Google centrica” per analizzare i movimenti di chi ha costruito altre solide realtà imprenditoriali intorno al search. Il tutto con il baricentro delle start up valutate oltre il miliardo di dollari che si sposta dalla Silicon Valley verso l’Asia, con quattro delle maggiori dieci compagnie del Web provenienti da Oriente. “C’è molta innovazione nel mercato della ricerca”, ha dichiarato nel giugno scorso Ulrich Schmitz, Managing Director di CTO di Axel Springer, commentando l’acquisizione da parte del gigante dell’editoria del 20% di Qwant, motore di ricerca francese che offre contemporaneamente risultati web, news, social e shopping (per Axel Springer le attività digital hanno totalizzato più del 52% dei ricavi consolidati e quasi il 70% del margine operativo lordo consolidato nel terzo trimestre del 2014). Interessanti le statistiche di DuckDuckGo, search engine che, proclamatosi paladino della privacy degli utenti, è esploso tra l’agosto del 2012 e l’estate successiva, periodo durante il quale il suo traffico è quasi triplicato, per arrivare oggi ad un volume di circa 6 milioni di ricerche quotidiane. All’arrivo di importanti venture capitalist si sono affiancate le mosse di Apple e Firefox, che ne hanno annunciato l’implementazione nei loro browser tra le opzioni di ricerca predefinite. Sono invece orientati alla qualità e alla rilevanza i risultati offerti agli utenti di Blekko, che limita la gamma di pagine indicizzate all’interno di categorie; dodici milioni di utenti generano ogni giorno 5 milioni di ricerche. La ricerca all’interno delle app è invece la prerogativa di Quixey, che in ottobre ha chiuso un round di finanziamenti milionario ottenendo l’appoggio di Alibaba; il sistema operativo mobile del colosso asiatico, YunOS, vedrà dunque Quixey come motore predefinito in app. Search di bandiera Ci sono poi i giganti che hanno costruito un impero all’intero di un singolo Paese. Il caso di scuola è ovviamente il cinese Baidu, che conta attualmente su una base di mezzo miliardi di utenti e nel primo semestre dell’anno in corso ha fagocitato il 72,9% delle ricerche in Cina. Il suo business si sta tuttavia espandendo anche in India, Thailandia, Egitto e Brasile. Ma negli ultimi anni un fenomeno simile si è sviluppato in Russia con Yandex, forte di una quota di mercato locale del 62% e impegnato ad allargare il suo raggio d’azione nei vicini asiatici, nell’apertura di uffici nel cuore dell’Europa e in accordi commerciali come quello stretto poche settimane fa con Lenovo per l’espansione nel mondo delle app. Un dinamismo ben ripagato da una crescita dei ricavi che sfiora il 30%. Tornando nei confini americani, invece, si incontra Bing, creatura della Microsoft, il cui blog un paio d’anni fa era entrato a gamba tesa vantandosi del fatto che “le persone scelgono due volte ad uno i risultati di ricerca sul web di Bing rispetto a quelli di Google”. Di sicuro c’è che dal 2009 Redmond ha guadagnato costantemente quote di mercato arrivando a registrare, all’inizio dell’anno in corso, una crescita del 34% del ricavo pubblicitario, con un’espansione in 35 Paesi e un aumento dei click da mobile del 133%. Per lo shopping La concorrenza più dura per i motori di ricerca generalisti arriva senza dubbio nel settore della ricerca di prodotti. Tra i primi dieci siti più visitati al mondo c’è Amazon; la Forrester Research ha rilevato che lo scorso anno quasi un terzo delle persone in cerca di oggetti da comprare hanno utilizzato Amazon,circa il doppio delle persone che si sono rivolte direttamente a Google. La compagnia di Seattle ha inoltre lanciato una nuova funzione sul suo smartphone chiamata Firefly che, per Wired “se dovesse avere successo potrebbe scavalcare completamente Google”. Dall’altra parte del Pacifico è intanto solido il regno di Alibaba, che ha da poco registrato la più ampia offerta pubblicitaria della storia e ha superato proprio Amazon nella valutazione. Come accennato sopra, si prepara inoltre a sbarcare nel mobile con un proprio sistema operativo. In Cina cresce intanto, sulla stessa falsariga di quanto accade anche con le compagnie occidentali, la ricerca all’interno delle piattaforme di social networking; e mentre WeChat si apre ai motori di ricerca locali in competizione con il GraphSearch di Facebook, Tencent fa il pieno di utenti (355 milioni) racchiudendo funzioni che siamo abituati ad utilizzare su diversi servizi. Una polivalenza che è valsa un aumento degli utili del 62% su base annua nella prima metà del 2014, e i ricavi totali, pari a 6,2 miliardi di dollari, sono in crescita del 37%. Al momento è la quarta compagnia Web più grande del pianeta. LEGGI Sono i social network i competitor dei motori di ricerca? E qui val la pena nominare Naspers, azienda leader nel settore media ed editoria, nel broadcasting satellitare, nell’eCommerce e shopping online, che di Tencent è azionista di maggioranza, ed è proprietario di Mail.ru, la prima compagnia internet nei mercati di lingua russa, mentre la sua sussidiaria Allegro è il mercato online più popolare in Polonia. Naspers ha riportato un aumento del 26% nei ricavi e ha visto una crescita del 64% nei ricavi dell’eCommerce. In loco Yelp e TripAdvisor sono i nomi forti quando si tratta di ricerche orientate al luogo fisico in cui ci si sta muovendo. Per il CEO di Yelp Jeremy Stoppelman bisogna parlare proprio di “motore di ricerca locale”, per un servizio che punta a fornire una “disintermediazione da Google” e che nel settore mobile ha visto crescere la sua base di utenti del 46% nel corso dell’ultimo anno. “Siamo stati in competizione con Google per molti, moltissimi anni con un certo successo – afferma Stoppelman – e riteniamo che focalizzandoci su un buon contenuto e costruendo, promuovendo e facendo crescere le comunità di individui continua ad essere la strategia giusta. Il fatturato è cresciuto del 67% su base annuale e  il margine operativo lordo aggiustato è cresciuto quasi del 150% su base annuale. Il traffico internazionale è cresciuto dell’80% nel secondo trimestre del 2014″. Di sicuro il traffico in entrata dal search di Mountain View non deve aver danneggiato i servizi di Yelp, tutt’altro, soprattutto dopo che Google ha iniziato a mostrare un numero sempre maggiore di risposte dirette alle domande nei risultati di ricerca. Una dinamica simile per Tripadvisor, che nel secondo trimestre dell’anno in corso ha visto gli utenti crescere del 25% per arrivare a quota 280 milioni, con un ricavo totale in crescita del 31% su base annuale. Il CEO Stephen Kaufer snocciola numeri che parlano da soli: “Nel mercato mobile, il cambiamento in corso gioca a nostro favore. Quasi il 50% dei nostri utenti sono su dispositivi mobili ora, e abbiamo appena superato i 150 milioni di download cumulativi per le nostre migliori app. Continuiamo ad assistere ad una crescita a tre cifre dei ricavi su smartphone, grazie all’aumento di traffico e dalla migliore monetizzazione su questo dispositivo. Continuiamo a portare avanti la nostra posizione come brand più grande al mondo di viaggi per contenuti, dal momento che abbiamo raggiunto i 170 milioni di recensioni e giudizi su una lista di 1,5 milioni di posti in cui pernottare, 2,3 milioni di posti in cui mangiare e 450mila cose da fare”. Per i viaggi Dulcis in fundo, i motori di ricerca con i quali si programmano le trasferte. Secondo il Washington Post, Expedia, Orbitz Priceline e Travelocity rappresentano oggi il 95% del mercato online dei viaggi, in un settore in cui vengono affiancati dai servizi di Google Flight. L’amministratore delegato di Expedia Dara Khosrowshahi ha, infatti, recentemente riferito agli investitori che “abbiamo registrato un aumento del traffico online derivante da Google Hotel Finder. Siamo felici di agire in qualsiasi mercato Google venga a creare. E penso che abbiamo da molto tempo dimostrato un’abilità nel riuscire a ottenere la nostra quota nei mercati di Google”. E sul fronte del fatturato: “Il terzo trimestre è stato un altro positivo per Expedia, il che lascia intendere che è stato un anno decisamente buono. La crescita lorda delle prenotazioni del 29% e la crescita dei ricavi del 22% seguono i trend positivi visti finora nel corso del 2014. Un forte regolamentazione del costo fisso ci ha permesso di investire in modo aggressivo nella vendita e nel marketing, pur continuando a crescere la linea di fondo, con un margine operativo lordo rivisto in crescita del 20% e utile rivisto in crescita del 35% su base annuale”. 21 novembre 2014

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