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Ricerca e Open Access, il Consiglio Universitario Nazionale: “Occorre l’impegno attivo di tutte le sedi istituzionali”

“L’Open Access non è solo modalità di disseminazione dei dati della ricerca, interna al mondo scientifico, ma è anche uno dei principali strumenti oggi disponibili per la promozione e per la valorizzazione del contributo che i ricercatori possono dare al potenziamento dei sistemi economici, sociali, culturali e istituzionali dei quali sono, e devono essere sempre più riconosciuti, ineliminabili interlocutori”. Così il Consiglio Universitario Nazionale nel messaggio inviato agli accademici riuniti all’inizio di novembre per l’anniversario dei dieci anni della Dichiarazione di Messina. “Da tempo – prosegue il messaggio – il CUN si dedica anche al tema dell’Accesso Aperto, e non soltanto per aggiungere la propria voce, ma con l’intento di favorire la messa a sistema delle politiche per l’OA che, come tutte le politiche, hanno bisogno di un ambiente di regole, strumenti e consapevolezze, attrezzato ad accoglierle, per  potersi affermare e diffondere. Se è vero che  l’Open Access non è realtà creata dai legislatori, essendo al contrario nata ed essendosi affermata in seno alle comunità scientifiche, tuttavia è anche vero che essa richiede  l’impegno attivo di tutte le sedi istituzionali, al più alto livello di responsabilità, per potersi sviluppare ed esprimere le proprie relazioni con i diversi contesti”. “Fra le tante intersezioni funzionali alla valorizzazione dell’OA e che a sua volta l’OA può contribuire a valorizzare, vi sono quelle legate al riconoscimento, all’archiviazione e alla valutazione dei risultati della ricerca. Strade parallele ma che devono intrecciarsi perché dal loro dialogo strutturale e funzionale possono sorgere le infrastrutture necessarie, da un lato, a un corretto esercizio e quindi a una valorizzazione dell’attività di valutazione della ricerca, e dall’altro allo stesso riconoscimento dell’OA come politica di sistema e non solo esperienza o esperimento di pochi”. “Fra queste – spiega il CUN –  l’Anagrafe Nazionale dei Professori e dei Ricercatori e delle Pubblicazioni Scientifiche: banca dati  dei prodotti della ricerca prevista dal legislatore nel 2009. Il Consiglio Universitario Nazionale ha già compiuto gli atti di competenza,  funzionali all’avvio dell’ANPRePS, definendo, in esito  a una Consultazione Pubblica che ha coinvolto più di 16mila fra docenti e ricercatori, i criteri di scientificità delle pubblicazioni che in essa devono essere archiviate.  Ad altri spetta ora muovere i passi successivi, ma il CUN continuerà a vigilare e a operare perché questo percorso prosegua e giunga a compimento. Sappiamo come l’ANPRePS possa nascere in connessione con le infrastrutture tecniche e con le competenze che l’OA porta con sé. Sappiamo come lo sviluppo dell’OA possa essere aiutato dall’ANPRePS, quale strumento per la sua messa a sistema“. “L’auspicio del Consiglio Universitario Nazionale, che ha già avviato importanti collaborazioni con CRUI, quale organo rappresentativo degli Atenei, oggi veri e propri laboratori delle politiche in materia di OA – si chiude la missiva – non può dunque che essere nel senso di una sempre più stretta interazione fra i diversi attori coinvolti”. 21 novembre 2014

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