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Italia digitale: connessioni più veloci, mercato in affanno

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Il nuovo rapporto Akamai inserisce la rete tricolore tra quelle virtuose, mentre Assintel conferma i dati sul calo del volume d’affari del comparto tecnologico, che perde oltre 4 miliardi in cinque anni 

Gli italiani navigano con una rete che, seppur timidamente, diventa più veloce ad ogni rilevazione trimestrale, ma il mercato dell’Information Techology tricolore continua a subire dei pericolosi cali del volume d’affari. Il primo e positivo dato emerge dall’ultimo rapporto “The state of the Internet” realizzato da Akamai e riferito al secondo trimestre del 2013; i dati parlano di un aumento della velocità delle connessioni medie nel Paese dell’11% rispetto al periodo precedente e del 23% rispetto allo scorso anno, percentuali che fanno attestare la rete tricolore sui 4,9 mpbs, con un picco del 23,3 mpbs. Numeri che inseriscono la penisola nell’elenco dei virtuosi insieme a Gran Bretagna, Belgio, Irlanda, Spagna e Francia e che sembrano incoraggianti di fronte al dato europeo, che vede la velocità di connessione globale del Continente cresciuta del 5,2% rispetto all’ultimo trimestre, per quanto restino lontanissimi gli 11 mbps della Svizzera e i 10,1 mpbs dei Paesi Bassi.

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“In generale – afferma Akamai –  l’alto tasso di crescita del picco medio della velocità di connessione è indice di un progressivo miglioramento della qualità delle connessioni internet e della disponibilità di servizi ad alta velocità in Europa”. Anche in tema di penetrazione delle connessioni, l’Italia con i suoi oltre venti milioni di indirizzi connessi si piazza al nono posto della classifica europea e registra un trend di crescita del 12% rispetto a dodici mesi fa.

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Le connessioni high broadband superior a 10 mpbs crescono del 16% nel trimestre e del 40% in un anno arrivando così ad interessare il 3,7% degli italiani; la banda larga raggiunge invece il 52% di adozione con una crescita dell’88% in un anno e del 37% rispetto al trimestre precedente. L’altra faccia della Luna ha però tinte parecchio fosche. Dopo l’analisi di Assinform, che aveva fotografato un calo del 4,3% del mercato dell’Information and Communications Techology, la conferma della preoccupante situazione arriva dall’Assintel. Nel report realizzato insieme a Nextvalue si legge di come la spesa complessiva del settore in Italia sia calata del 4% rispetto ad un anno fa e di oltre 4 miliardi nel corso degli ultimi cinque anni. Dati che derivano da due tendenze diverse; se l’informatica tradizionale segue il trend recessivo generale, i nuovi settori legati al Web e al cloud computing fanno registrare numeri positivi.

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