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Processo civile telematico, il Cnf scrive al ministro Orlando: “Troppi formalismi, servono correttivi normativi”

“Il Consiglio Nazionale Forense ha approfondito alcune questioni relative al Processo civile telematico che mi permetto di portare alla sua attenzione chiedendo un sollecito intervento per evitare i gravi disservizi che potrebbero condizionare questa delicata fase di avvio del PCT”. Si apre così la lettera inviata lo scorso 30 gennaio dal Cnf, e firmata dal presidente Prof. Guido Alpa, al ministro della Giustizia Andrea Orlando. L’occasione è l’entrata in vigore, prevista per il prossimo 11 febbraio, delle disposizioni previste nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 novembre 2014 contenente le regole per la formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale di documenti informatici. “Come noto – si spiega nella missiva – l’impianto normativo che regola il Processo telematico, non solo civile, è stato emanato in attuazione del Codice dell’Amministrazione Digitale e ne mutua numerosi concetti di base: quello di documento informatico, copia informatica (anche per immagine), di duplicato, con quanto ne discende in ordine alle modalità di attestazione della conformità all’originale, in particolare, delle copie. Per tale motivo l’emanazione del DCPM in parola, atteso da anni, impatta anche la normativa del Processo telematico introducendo formalismi nella produzione del documento informatico, delle copie informatiche e nella loro attestazione a conformità che non si coniugano con le esigenze di semplicità, speditezza e agevole comprensibilità che sarebbero auspicabili nell’ambito del processo”. Dopo aver notato che molte delle disposizioni del decreto appaiono pensate, pur essendo rivolte anche ai privati, con particolare riguardo alle esigenze della Pubblica amministrazione, si afferma: “Tali formalismi non apportano alcun effettivo beneficio in termini di garanzia in ordine alla identificabilità del soggetto che lo ha formato e prodotto in giudizio, di integrità del medesimo e di immodificabilità, essendo all’uopo del tutto autosufficiente la normativa del Processo telematico già vigente”. Il Cnf avanza così la richiesta di “correttivi normativi volti a sancire l’indipendenza della normativa PT dal CAD o perlomeno dalle sue regole tecniche di cui al citato DPCM, predisponendo una integrazione della normativa PT che regoli esaustivamente il tema del documento informatico”.

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6 febbraio 2015

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