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Agcom, indagine su M2M: “Diverse criticità. Un Comitato sulle azioni regolamentari per favorire lo sviluppo dei servizi”

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L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato, con relatori i Commissari Antonio Martusciello e Antonio Nicitaun’indagine conoscitiva sui servizi di comunicazione machine-to-machine (M2M). “Si tratta di una delle prime sul tema a livello europeo”, spiega l’Authority in una nota. “In essa sono stati esaminati, grazie alla partecipazione di numerosi e qualificati stakeholder, i fattori che influenzano lo sviluppo e le modalità di utilizzo dei servizi M2M e, più in generale, nell’Internet of Things, individuandone le criticità e le aree di intervento”. m2m_communication_lgIl mondo del M2M include una vastissima ed eterogenea serie di servizi di comunicazione elettronica, che vanno dalle connected car, ossia le automobili che utilizzano la connessione per le dotazioni di sicurezza e per i servizi di infotainment, agli smart metering; dalle smart grid che, nel settore elettrico, permettono di eliminare i contatori elettromeccanici e di gestire la rete in maniera efficiente e razionale, alle smart city grazie alle quali, con l’applicazione di tecnologie ICT alle infrastrutture e ai servizi delle città, si determina una maggiore efficienza e qualità nell’utilizzo dei servizi a beneficio dei cittadini, delle imprese e così via. I servizi M2M possono essere impiegati anche per uso domestico, per la gestione a distanza dei veicoli, sistema sicuro dei pagamenti, insomma per un ampio e crescente insieme di servizi che caratterizzano la cosiddetta digital life. Nel mondo si stimano circa 225 milioni di connessioni M2M nel 2014, di cui il 27% in Europa, con un trend di crescita di oltre il 20% annuo. L’ecosistema M2M comprende numerosi soggetti: produttori di dispositivi di comunicazione, operatori di rete, gestori di piattaforme, produttori di contenuti, fornitori di servizi. “Dall’indagine – affermano da via Isonzo – sono emerse diverse criticità relative allo sviluppo dei servizi M2M. Ad esempio, a causa della configurazione del servizio e dell’eterogeneità dei soggetti coinvolti, i servizi M2M stanno modificando le relazioni tra operatori tradizionali di telecomunicazioni che, dal tipico modello Business-to-Consumer (B2C), si stanno evolvendo verso modelli Business-to-Business (B2B) o Business-to-Business-to-Consumer (B2B2C), perdendo la relazione diretta con l’utente finale, che diventa invece prerogativa del fornitore di servizi M2M. Tale fenomeno ha impatti rilevanti in termini di garanzie contrattuali e data protection degli utenti finali”. “Ancora, è emerso che le infrastrutture ad oggi utilizzate per fornire i servizi M2M sono inadeguate a soddisfare le esigenze trasmissive, così come le soluzioni tecnologiche sono estremamente frammentate e le piattaforme risultano di natura prevalentemente proprietaria: è dunque necessario incentivare lo sviluppo di piattaforme standard, eventualmente anche attraverso l’intervento pubblico”. “A livello transnazionale – prosegue l’Agcom – i servizi M2M stanno inoltre spingendo gli operatori mobili a sviluppare importanti alleanze internazionali. Se da un lato forme di consolidamento possono portare a importanti incrementi di efficienza, dall’altro occorre vigilare sui rischi di innalzamento di barriere all’ingresso del mercato, specie a danno di quegli operatori nazionali che sono più deboli nella competizione globale. Dall’indagine è infine emersa anche la necessità di qualificare i servizi M2M rispetto all’attuale regime regolamentare in materia di roaming internazionale, autorizzazioni e numerazione: tutti elementi sui quali sono in corso approfondimenti in vista di eventuali interventi da parte dell’Autorità a livello nazionale ed europeo”. Tra gli strumenti “per effettuare gli approfondimenti ed individuare le eventuali azioni regolamentari per favorire lo sviluppo dei servizi M2M”, l’Autorità ha così annunciato la costituzione di un apposito Comitato aperto alla partecipazione di tutti i soggetti, istituzionali e non, “coinvolti nello sviluppo di tali servizi”. 24 marzo 2015

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