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Ecco la Roma Digitale. Le idee di Roberto Giachetti sulla digitalizzazione della Capitale
Pubblichiamo di seguito le risposte del candidato a sindaco Roberto Giachetti alle domande formulate dal Prof. Donato Limone e pubblicate su Key4Biz
Come affrontare i ballottaggi indicando sin da ora i segni di discontinuità con il passato?
Guardi i segni di discontinuità rispetto al passato che proponiamo sono in primo luogo relativi all’organizzazione.
Qui vogliamo una distinzione chiara tra un Campidoglio ‘intelligente’ – con funzioni di programmazione e di controllo – e dei Municipi essenzialmente responsabili della gestione amministrativa.
In questo cambiamento un ruolo essenziale avranno le tecnologie. Noi vogliamo costruire un Campidoglio che si allinei alle migliori prassi internazionali su questo piano: con un Chief Technology Officer, incaricato con continuità di seguire le evoluzioni della tecnologia per innestarla continuamente nell’amministrazione.
D’altra parte, sul modello delle migliori esperienze internazionali, verrà rilanciato il progetto Open data del Comune, sarà introdotta la figura dell’Open data Officer e resi pubblici e facilmente monitorabili tutti i dati dell’Amministrazione e delle società partecipate (risorse assegnate e spese, ambiti tematici, soggetti attuatori, tempi di attuazione, pagamenti, avanzamento delle procedure amministrative).
Più in generale vogliamo un modo di agire dell’amministrazione basato su singoli progetti: ognuno con motivazioni chiare, obiettivi misurabili, una valutazione sui risultati ottenuti.
Come trasformare Roma Capitale in una città con uno Statuto adeguato al suo ruolo?
La risposta è semplice. Ed è affrontare la questione dello Statuto della città. E farlo con l’obiettivo di definire un testo semplice, che si ponga in linea con le trasformazioni che la pubblica amministrazione sta vivendo nella società dell’informazione.
Uno Statuto moderno, insomma, che tenga pienamente conto dei cambiamenti che il ‘fare amministrazione’ sta vivendo nell’incontro con le Nuove Tecnologie e con i nuovi criteri che si affermano nel diritto pubblico: partecipazione, trasparenza, co-progettazione. Dando ad ognuno di essi declinazioni molto operative e comprensibili.
Quale modello organizzativo scegliere?
Il modello è quello cui accennavamo prima. Lavoriamo per un centro dell’amministrazione capitolina forte, capace di programmare e controllare, responsabile dell’innesto della tecnologia nell’azione amministrativa.
E, d’altra parte, per Municipi finalmente all’altezza delle richieste dei cittadini. E quindi dotati di risorse – umane e organizzative – maggiori per arrivare ad un’attuazione più vicina ed efficace.
Il tutto in un rapporto dinamico tra indirizzi del centro e attuazione municipale: basato su obiettivi chiari, trasparenza dei risultati, valutazione ferrea, un meccanismo di premi e sanzioni.
Dobbiamo lavorare per un sistema che incentivi l’efficienze. E su questo doppio binario, centro e periferia, imposteremo anche i contratti di servizio delle aziende partecipate, che dovranno rispondere sia al Campidoglio che ai Municipi.
Come lanciare la semplificazione amministrativa per eliminare la carta, abbattere i costi, ridurre gli oneri per i cittadini?
Nel nostro programma abbiamo indicato la centralità delle tecnologie digitali nella trasformazione del modo di ‘fare Amministrazione’ in tutto il mondo.
E questo tocca, in primo luogo, la semplificazione amministrativa. Per questo ci si muoverà in linea con le innovazioni promosse dal governo nazionale – in particolare ci attrezzeremo, da subito, per rendere i nostri servizi disponibili e accessibili al Sistema Pubblico dell’Identità digitale (SPId), in modo che i cittadini, aderendovi, potranno accedere on-line a tutti i servizi della pubblica Amministrazione con un’unica identità digitale. Non c’è solo questo.
Con la Piattaforma Unica tracceremo tutti i procedimenti del Comune e dei Municipi e, nei primi 100 giorni, avvieremo un programma di monitoraggio dei procedimenti, per eliminare lentezze, duplicazioni, inerzie.
Sceglieremo i 50 procedimenti più utilizzati da cittadini e imprese per renderli più rapidi, trasparenti, partecipati e capaci di dare risposte ai romani. Il punto è arrivare ad un’Amministrazione senza carta.
Come rapportarsi con i Municipi? Come pianificare il rapporto con la Città Metropolitana?
Come già ricordato il raccordo con i Municipi è cruciale per il corretto funzionamento della macchina amministrativa e l’erogazione di servizi di qualità ai cittadini.
Qui è il nodo, qui il punto sul quale sarà testata la capacità dell’amministrazione di darsi una governance moderna, basata su una doppia sussidiarietà.
Da un lato nel rapporto con i Municipi, dall’altro con la Città Metropolitana.
Sul primo punto pensiamo ad un rapporto anche qui basato su obiettivi e risultati. E pensiamo anche ad una responsabilizzazione dei Municipi ottenuta attraverso una partecipazione, ad esempio, alla riscossione dei tributi e delle sanzioni e un sistema di premialità per incentivare i Municipi a funzionare al meglio.
Sul piano del rapporto con la Città Metropolitana, dobbiamo andare verso una riorganizzazione delle funzioni essenziali in quest’ottica e verso la definizione di nuovi strumenti di governo territoriale. Con un primo passo essenziale: quel piano strategico metropolitano che è un elemento essenziale per il futuro della nostra città e della sua area metropolitana.
8 giugno 2016