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AGCOM: Cardani, “Massimo sostegno al Berec, no a compromessi al ribasso”

“Agcom ha a suo tempo accolto con estremo favore le proposte di riforma avanzate dalla Commissione in materia di Codice europeo delle comunicazioni elettroniche e sostiene senza riserve la posizione critica del BEREC in merito ad ogni compromesso al ribasso in tale ambito”.

Lo afferma il Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Angelo Marcello Cardani, a sostegno della posizione del BEREC (Body of European Regulators for Electronic Communication) – illustrata oggi a Bruxelles dal suo Presidente, Sebastien Soriano – che ha segnalato l’esigenza che il prossimo Codice riconosca un ambito comune di competenze alle Autorità nazionali di regolamentazione indipendenti, in linea con quanto previsto dall’articolo 5 della proposta della Commissione europea del settembre 2016.

La dichiarazione dà corpo alla forte preoccupazione, condivisa all’unanimità dai membri del BEREC, riguardo l’evoluzione del dibattito in seno al Consiglio Ue che vede profilarsi concretamente il rischio di un restringimento dell’ambito minimo delle competenze da assegnare alle Autorità settoriali indipendenti, con la conseguente frammentazione delle competenze a livello nazionale e un disallineamento di approcci regolamentari tra i vari contesti nazionali.

Nel ricordare come i requisiti della competenza tecnica e dell’indipendenza siano connaturati al ruolo e alle funzioni delle Autorità di regolazione, tanto più in un contesto tecnologico e di mercato in rapidissima evoluzione, il BEREC ha ribadito l’esigenza di un forte coordinamento regolamentare, in ragione della dimensione sempre più sovranazionale delle sfide poste dall’ecosistema digitale.

“In tempi nei quali una regolamentazione fortemente qualificata e indipendente risulta sempre più imprescindibile, a presidio di uno sviluppo equilibrato del complesso settore delle comunicazioni elettroniche, ogni misura tesa a mantenere lo status quo o a ridurre l’effettività e l’efficacia dell’azione regolatoria è in contrasto con lo spirito della riforma europea ed in ultima analisi foriera di effetti negativi rispetto al benessere dei consumatori europei”

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