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Agcom, avviata un’istruttoria contro la Rai per violazione del pluralismo

Il consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella sua riunione del 23 luglio, ha adottato all’unanimità una serie di decisioni relative alla vigilanza sul rispetto del pluralismo radiotelevisivo.

L’Autorità ha innanzitutto avviato un procedimento nei confronti di RAI ai sensi dell’art. 48 comma 2 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar), ravvisando possibili violazioni in relazione ai “canoni di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità, indipendenza e apertura alle diverse formazioni politiche e sociali” nonché alla necessità di “assicurare un contraddittorio adeguato, effettivo e leale” che devono improntare l’offerta informativa della RAI “al fine di soddisfare il diritto del cittadino a una corretta informazione e alla formazione di una propria opinione”.

Al riguardo, l’Autorità ha ricondotto al suddetto procedimento anche le contestazioni precedentemente avanzate nei confronti della Concessionaria del servizio pubblico in relazione a servizi di tg ed extra-tg. Ai sensi del comma 7 dell’art. 48 Tusmar, laddove a seguito del procedimento venisse accertata la gravità delle condotte contestate, l’Autorità potrebbe applicare una sanzione pecuniaria che può arrivare sino al 3% del fatturato realizzato nell’ultimo anno.

L’Autorità ha inoltre inviato una lettera di richiamo all’emittente Rete 4 in relazione alla trasmissione “Fuori dal coro”, segnalando – ai sensi dell’art.7 comma 2 lettera a) del Tusmar – la necessità di garantire “la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo da favorire la libera formazione delle opinioni”. L’Autorità ha altresì richiamato l’emittente – ai sensi del combinato disposto degli art. 32 comma 5 del Tusmar e 4 del Regolamento di contrasto all’hate speech – alla necessità di evitare che rappresentazioni stereotipate e generalizzazioni. possano generare effetti discriminatori nei confronti di minoranze e gruppi di persone.

Fonte: Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Foto via Adnkronos

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