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AGCOM si pronuncia sui confronti televisivi in vista delle elezioni europee

Il Consiglio dell’Autorità, nella riunione del 15 maggio 2024, ha esaminato e deciso sulla questione dell’organizzazione dei confronti televisivi tra esponenti politici in vista delle elezioni europee. La decisione, presa con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, è stata adottata a seguito di richieste specifiche dell’emittente RAI, della comunicazione della Presidente sen. Barbara Floridia, della segnalazione del dott. Michele Santoro e delle dichiarazioni di alcune emittenti.

Secondo la disciplina sulla par condicio, come delineata dalla delibera n. 90/24/CONS e dal provvedimento del 9 aprile 2024 della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, la RAI e le emittenti nazionali private che intendono trasmettere confronti politici devono garantire una parità di trattamento tra tutti gli esponenti politici. Questa parità deve essere assicurata sia nell’ambito della stessa trasmissione sia in un ciclo di trasmissioni dello stesso programma, organizzate con le stesse modalità e opportunità di ascolto.

Il Consiglio ha sottolineato che il rispetto del principio di parità di trattamento deve essere valutato in base alle modalità di esecuzione e alla collocazione delle trasmissioni. La parità di trattamento può essere garantita offrendo a tutti i soggetti politici le stesse opportunità di confronto.

Inoltre, il Consiglio ha ritenuto che le trasmissioni dedicate ai confronti politici, come definite dall’articolo 7, comma 11, del regolamento dell’Autorità e dall’articolo 4, comma 7-ter, del provvedimento della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, siano legittime se il format è accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale e comunque dalla maggioranza delle liste con rappresentanza in Parlamento.

Eventuali spazi compensativi per coloro che rinunciano al format dei confronti devono essere organizzati nel rispetto dei principi previsti dalla normativa, in particolare garantendo le stesse opportunità di ascolto.

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