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App Immuni, le interviste del prof. avv. Alberto Gambino a Rai, TV2000 e Radio Cusano

Il prof. avv. Alberto Gambino, prorettore dell’Università Europea di Roma e direttore scientifico di Diritto Mercato Tecnologia, ha parlato dell’app Immuni – insistendo molto sulle responsabilità civili – durante la trasmissione Le Lunatiche (Rai Radio 2) andata in onda il 15 giugno. Gambino è anche coautore del documento sulla Protezione dei dati personali nell’emergenza COVID-19 dell’Istituto Superiore della Sanità e presidente della Italian Academy of the Internet Code (IAIC).

Cliccando sul video è possibile ascoltare l’intervista completa.


“Facciamo molta attenzione perché non utilizzare tecnologie davvero blande, come l’utilissima app Immuni potrebbe configurare una forma di responsabilità”, ha dichiarato il prof. avv. Gambino nelle sue conclusioni al convegno sui diritti audiovisivi che si è tenuto all’Università Sapienza di Roma.

“Occorre tenere presente che l’avere provocato un danno quando si avevano strumenti di facile accessibilità per evitarlo, non può essere rubricato solo come un caso di leggerezza ma come una vera e propria mancanza di diligenza, se non addirittura imprudenza, specie se si organizzano o si partecipa ad attività aggregative, come nello sport, nell’attività lavorativa o in occasioni conviviali e situazioni di mobilità come nel trasporto collettivo. Nel nostro sistema giuridico il grado della colpa va parametrato alla c.d. ordinaria diligenza e, ritengo, che tale parametro possa mancare laddove non si utilizzi l’app nelle situazioni aggregative abituali, specie in un Paese – come il nostro – che non ha ancora finito di seppellire i suoi morti. Occorre, dunque, rendere obbligatoria l’app, se non per legge, almeno per scelta convenzionale e sarebbe importante che l’esempio lo diano quanti sono in grado di lanciare messaggi virtuosi alla popolazione, a cominciare dalle squadre di calcio e i massimi professionisti dei campionati”.


Intervistato da Rai News 24,  il prof. avv. Alberto Gambino ha invece sottolineato come la vera questione connessa all’app Immuni non sia la privacy, ma la tempestività nel dare riscontro ai soggetti a rischio.

L’app Immuni, infatti, funzionerà “soltanto se riusciremo a capire dopo che ci è arrivato l’alert che cosa succederà, cioè se una volta che ci autodenunciamo all’autorità sanitarie ci verrà fatto il tampone in poche ore”, come ha spiegato il prof. avv. Gambino al telegiornale di Radio Cusano TV Italia.

“Se così fosse e quindi le Regioni garantiranno questo, ci saranno milioni e milioni di italiani che la scaricheranno, ma se invece le regioni non garantiranno un tampone a tutti gli allertati, io stesso ho seri dubbi se scaricarmela o no, perché significherebbe che una volta che mi arriva l’allert chiamo l’autorità sanitaria e magari mi dice di stare a casa altre due settimane. Dopo un lockdown così duro, non so quanti saranno quelli che si assumeranno questo rischio”.


Il rapporto fra tutela della salute pubblica e libertà personali è stato, infine, al centro dell’intervento del prof. avv. Alberto Gambino a TGTG (TV2000).

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