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La Cina lancia un progetto per una blockchain di stato

La Cina ha mosso un’altra pedina per assicurarsi il primato tecnologico a livello globale. È stato ufficialmente lanciato il Blockchain-based service network (Bsn), ossia una piattaforma commerciale per sviluppare servizi basati sulla tecnologia dei registri distribuiti, su cui Pechino ha messo al lavoro ministeri e grandi colossi di stato da sei mesi.

L’obiettivo, come si legge in uno dei documenti ufficiali dell’iniziativa, è fornire un’infrastruttura pubblica, che offra a sviluppatori e piccole aziende risorse per costruire servizi e applicazioni basate sulla blockchain a costi accessibili. O, come è meglio spiegato verso la conclusione, diventare “l’internet delle blockchain”. Uno standard comune di trasmissione a livello globale, le cui chiavi di accesso sono in mano alla Cina. “Quando il Bsn prenderà piede nei paesi del mondo, sarà la sola rete globale di infrastrutture innovative realizzata in modo autonomo da realtà cinesi”, si legge nel libro bianco che presenta il progetto.

Come sta facendo con autostrade, porti e ferrovie, all’interno di quella che è stata ribattezzata la Belt and road initiative (più comunemente nota come la nuova Via della seta), Pechino ha ambizioni di espandersi in campo tecnologico. Suoi sono i campioni internazionali del 5G, la prossima generazione di comunicazioni mobili. Sua è la Greater Bay Area, un agglomerato di megalopoli votate all’innovazione. Suo è il progetto di un nuovo standard per internet.

E ora è made in China la prima piattaforma che offre strumenti di base per prototipare un servizio su blockchain, per esempio un registro delle transazioni immobiliari. Anziché costruire tutto ex novo, uno sviluppatore entra in Bsn, prende dagli scaffali i pezzi che gli servono e realizza la sua idea. Sulla carta, l’offerta di Pechino sembra tutta a vantaggio di chi ha meno risorse da investire ma non vuole restare indietro, come piccole imprese o Stati meno competitivi nelle nuove tecnologie.

Per la Cina, il Bsn è “una infrastruttura centrale per sostenere lo sviluppo dell’economia digitale e delle smart city”, in tecnologie di frontiere come 5G, internet delle cose e intelligenza artificiale. Tutti settori in cui Pechino vuole imporsi come il primo della classe. La rete permetterà di sviluppare sistemi intelligenti e automatizzati per registrare dati e transazioni, contratti smart, servizi finanziari e legali. Ma ha anche l’obiettivo di aggregare grandi masse di dati utili per le aziende. Come internet ha consentito lo scambio a basso costo di dati, il Bsn, in maniera low cost, “faciliterà la fiducia reciproca sui dati tra molte organizzazioni economiche in tutto il mondo”, recita il progetto.

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