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Condannato Deliveroo per condotte discriminatorie nei confronti dei rider: dismesso l’algoritmo di ranking reputazionale

Il 31 dicembre 2020, il Tribunale del lavoro di Bologna ha emesso una sentenza contro l’app e il sistema del ranking reputazionale di Deliveroo che classifica, mappa e programma le sessioni di turni dei rider della società.

L’ordinanza, con cui la giudice del tribunale del lavoro di Bologna Chiara Zompì, ha condannato Deliveroo per «condotta discriminatoria» nei confronti dei rider e della Cgil a cui dovrà pagare 50 mila euro, l’algoritmo è stato dismesso da Deliveroo nel corso del giudizio.

Il giudizio è stato promosso da alcune organizzazioni sindacali, l’algoritmo di Deliveroo penalizzava il ranking dei rider che non rispettavano le sessioni di lavoro, senza distinguere la motivazione dell’assenza: che fossero per scioperi e assenze per malattia o per motivazioni futili.
Andando dunque a non tutelare i lavoratori nel loro diritto a scioperare o alla tutela dell’astensione dal lavoro per malattia, disincentivandone le assenze.

«L’ordinanza dimostra che le aziende come Deliveroo e tutta la cosiddetta economia 4.0 non sono diverse perché si gestiscono con un algoritmo, in realtà si comportano esattamente come le altre e discriminano chi sciopera  . Si tratta una svolta epocale nella conquista dei diritti sindacali nel mondo digitale. Il provvedimento costituisce un fondamentale passo avanti nel percorso che ci vede da sempre impegnati nella tutela dei lavoratori dalla nuova economica digitale» Ha dichiarato la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti

 

 

Leggi l’ordinanza

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