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Elettrospazzatura, il mondo sommerso di rifiuti elettronici: +21% nel 2019. Meno di un quinto è riciclato

Sappiamo benissimo che l’unica strada per tentare di uscire dalla crisi ambientale in cui siamo precipitati è quella del riuso e del riciclo di quelli che definiamo in maniera avventata “rifiuti”. Nel caso dei rifiuti elettronici si può fare molto, perché gran parte di ciò che buttiamo ha ancora un elevato valore economico.

Il problema è che, nonostante questa presa di coscienza collettiva, a livello mondiale il volume di rifiuti elettrici/elettronici (eWaste) sta aumentando senza sosta e nel 2019 ne sono state create 53,6 milioni di tonnellate, il 21% in più rispetto all’anno prima.

 

 

Il risultato finale, al momento, è che solamente il 17% scarso di questi rifiuti elettronici è finito nel processo di riciclo/riuso, meno di un quinto del totale della e-spazzatura.

Forse il dato più critico del nuovo Rapporto “The Global E-Waste Monitor 2020” è proprio questo: “Se non correggiamo la rotta, promuovendo una produzione, un consumo e uno smaltimento globali più intelligenti e sostenibili, delle apparecchiature elettroniche ed elettriche, non centreremo gli obiettivi di Sviluppo sostenibili fissati dall’Agenda 2030”, ha dichiarato David M. Malone, Rettore della United Nations University (UNU) e vice segretario generale delle Nazioni Unite.

Ancora oggi, “vengono generati molti più rifiuti elettronici di quanti ne vengano riciclati in modo sicuro nella maggior parte del mondo”, ha affermato Nikhil Seth, Direttore United Nations Institute for Training and Research.

 

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