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Fintech, perché il futuro del Factoring passa per la blockchain

Secondo uno studio dell’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management Polimi, un campo di applicazione del digitale in ambito finanziario che sta crescendo notevolmente in Italia è quello del Factoring: il Factoring è, in poche parole, il ri-finanziamento dei crediti.

L’applicazione delle ultime tecnologie sta rivoluzionando il settore, peraltro uno dei più sensibili a frodi e a problematiche organizzative. L’Italia è uno dei paesi europei con la più alta percentuale di ritardi nei pagamenti, soprattutto nella pubblica amministrazione (media di 55 giorni). Anche per questo motivo, quello italiano è il secondo mercato Factoring più grande in Europa (222 miliardi nel 2017, in crescita nel 2018 dello 0,28%).

Grazie all’innovazione tecnologica, le imprese e i loro metodi di finanziamento si stanno velocemente rinnovando, guadagnando in competitività e valorizzazione degli asset. Una delle innovazioni tecnologiche che più sta modificando il mercato è l’applicazione dei meccanismi della Blockchain. Attraverso questa tecnologia, nota al grande pubblico grazie alle criptovalute, le diverse industries hanno la possibilità di guadagnare sia in trasparenza che in sicurezza delle operazioni.

Innanzitutto, quali sono le problematiche del Factoring? In primis, l’impossibilità di garantire che un credito non sia venduto a due diverse controparti. In secondo luogo, il costo proibitivo dei processi di due diligence rendono impossibile a soggetti di medie/piccole dimensioni di utilizzare gli strumenti del Factoring. Infine esiste un problema di incoerenza dei dati fra le diverse piattaforme, ad esempio riguardo all’ammontare dei crediti.

La tecnologia Blockchain supera tutte queste limitazioni.

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