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Forum internazionale del Gran Sasso: “Dove il passato incontra il futuro”

Il 25 e 26 giugno 2018 l’Università degli Studi di Teramo ha ospitato il Forum Internazionale del Gran Sasso, dal titolo Dove il passato incontra il futuro: il contributo delle Università in Europa, organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri, sotto la guida di S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’Ateneo teramano, con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e con la Regione Abruzzo.

L’evento si è aperto giorno 25 con una cerimonia inaugurale tenutasi presso la sala polifunzionale della Provincia di Teramo, presieduta dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli. Alla cerimonia hanno preso parte tutti i Rettori delle Università abruzzesi, e si è conclusa con le lectio magistralis del Rettore Eugenio Gaudio, dell’Università degli studi di Roma “Sapienza” e del Prof. Nicolò D’Amico, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. 

La giornata del 26 giugno si è svolta interamente presso l’Ateneo teramano. La sessione plenaria mattutina in materia di Diritto e tecnologia, moderata da Antonello Paparella e da Stefano Ragazzi, ha visto tra gli altri la partecipazione del Prof. Cesare Galli, dell’Università degli studi di Parma, della Prof.ssa Geertrui Van Owervalle, dell’Università Cattolica di Lovanio e del Prof. Alberto M. Gambino, dell’Università Europea di Roma. Il Prof. Galli si è soffermato sul legame tra proprietà intellettuale e diritti naturali, con particolare enfasi sui riflessi etici sottesi alla disciplina della PI vuoi con riferimento ai brevetti per invenzione industriale, vuoi con riferimento ai segni distintivi. Geertrui Van Owervalle ha esplorato le nuove sfide per il diritto brevettuale nella industria 4.0. Il Prof. Alberto Gambino ha, da ultimo, ha analizzato le principali novità introdotte dal nuovo regolamento comunitario sulla privacy, entrato in vigore lo scorso 25 maggio, ponendone in luce gli aspetti più controversi ed evidenziando le ricadute significative che la nuova disciplina avrà per la concorrenza, in particolare, tra operatori della rete.

Il Forum è proseguito nel pomeriggio con ben nove sessioni parallele. Di particolare interessa la sessione Diritto, economia e mercati nell’Europa di domani, presieduta dalle Prof.sse Emanuela Arezzo e Lorena Ambrosini, che ha ospitato gli interventi di Cesare Pozzi, il quale ha approfondito le prospettive e le sfide per la moneta unica, di Davide Quaglione, che ha parlato del ruolo del sistema universitario nella trasformazione digitale del sistema economico, di Gianluca Brancadoro, intervenuto sul ruolo delle banche e degli intermediari finanziari nell’Europa di domani, di Federico Arcelli, concentratosi sulla storia del funzionamento delle istituzioni finanziarie multilaterali in Europa, di Giuseppe Colavitti, che ha trattato la riforma delle banche popolari tra regolazione pubblica e libertà d’impresa e di Valeria Falce, che si è soffermata sul tema dell’open banking tra innovazione, regolazione e diritti fondamentali.

In particolare il Prof. F. Arcelli, dell’Università Telematica Guglielmo Marconi, dopo aver evidenziato che le principali istituzioni finanziarie internazionali nascono in seguito alla stipula di trattati con obiettivi precisi di policy, normalmente legati a impegni condivisi da parte dei paesi promotori in una prospettiva di coesione economica, ha sottolineato la loro usuale considerazione come parte del settore pubblico sebbene esse, ad eccezione di ciò che concerne i contributi e i trasferimenti dovuti in base agli impegni presi dai governi, non siano incluse nella contabilità nazionale di alcuno Stato e, quindi, operino come soggetti indipendenti di diritto internazionale.

Il Prof. Giuseppe Colavitti, dell’Università degli studi de L’Aquila, ha spiegato che le recenti dinamiche della regolazione dei mercati segnalano una tendenza dell’ordinamento a ripristinare forme di governo pubblico dell’economia che apparivano sul viale del tramonto, e che restituiscono allo Stato strumenti di intervento particolarmente incisivi, affidati non più al potere esecutivo ma ad alcune Autorità amministrative indipendenti. In questo contesto, il recente decreto legge che ha disposto l’obbligo di trasformazione in società per azioni delle banche popolari, sarebbe motivato da esigenze di garanzia della stabilità del settore bancario, in una fase congiunturale ancora segnata da gravi incertezze nei mercati.

Infine, la Prof.ssa Valeria Falce, dell’Università Europea di Roma, ha rilevato che con la direttiva PSD2 (Direttiva 2015/2366/UE) e con il suo recepimento in Italia mediante il decreto legislativo 15 dicembre 2017, numero 218, il Legislatore europeo prima e quello nazionale poi hanno inteso modernizzare il mercato unico dei pagamenti al dettaglio, dando ulteriore impulso all’innovazione e alla concorrenza nel rispetto dei diritti fondamentali. Rivolta a questa sfaccettata finalità, la Direttiva, oltre a imprimere una spinta decisiva al consolidamento dell’unione bancaria, ha superato le differenze tra le normative nazionali, gettando le basi per lo sviluppo dei servizi elettronici.

Alla luce dell’analisi svolta e in attesa delle nuove regole in tema di e-privacy, allo stato rimanenti sullo sfondo, Valeria Falce ritiene che la disciplina esistente sembri comunque rispondere alla sollecitazione più ampia e trasversale che si coglie nell’ambito dell’agenda digitale e della digital single market strategy di prediligere un approccio integrato, in cui le ragioni della regolazione, della concorrenza, dell’innovazione e dei diritti fondamentali partecipino con pari dignità e peso allo sviluppo armonico e sostenibile dell’Unione.

Di grande interesse è stata la sessione pomeridiana dal titolo Popoli, Inclusione sociale e pluralismo culturale, incentrata su temi di grande attualità. Sono intervenuti il Prof. Flavio Felice, Università del Molise, con una relazione sulla costruzione di istituzioni di pace in Europa e la Prof.ssa Paola Puoti, dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, che ha analizzato il bilanciamento tra pluralismo culturale e diritti fondamentali in una prospettiva d’integrazione. Il dott. Gianluca Sardi ha scandagliato il tema dei reati culturalmente orientati, con particolare riguardo agli orientamenti della giurisprudenza italiana e inglese sul punto, il Prof. Bernardo Cardinale, dell’Università degli studi di Teramo, che ha approfondito il passaggio dal territorio ai territori dell’immigrazione e la Prof.ssa Simona D’Antonio, che ha parlato del sistema di accoglienza dei migranti e dei possibili percorsi di integrazione.

  

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