Massimo Proto, Ordinario di Diritto privato, è di ruolo presso l’Università degli Studi Link…
Perché il G7 ha bocciato la criptovaluta Libra di Facebook
(Via Startmag)
Durante l’ultimo G7 i responsabili finanziari dei principali Paesi hanno convenuto che Libra “non s’ha da fare”, scrive l’economista Gianfranco Polillo su Startmag. Facebook riponga quindi in un cassetto i suoi propositi di lanciare una nuova cripto valuta, seguendo le orme dei bitcoin. Il potere di battere moneta non le sarà concesso. Sarà sufficiente o inizierà un vero e proprio braccio di ferro, nella presunzione da parte della creatura di Zuckerberg, che, alla fine, la forza del mercato mondiale spazzerà ogni vincolo di carattere amministrativo? Ai posteri l’ardua sentenza.
Agli inizi degli anni ‘70 del secolo scorso, uno dei temi caldi era il potere delle multinazionali. Oggi il fenomeno ha avuto uno sviluppo esponenziale: le grandi aziende non si accontentano più di gestire i mega dati, di controllare gran parte del sistema informativo mondiale, di gestire una catena commerciale tentacolare che avvolge l’intero Pianeta. Vorrebbero battere moneta. Entrare a gamba tesa in una delle prerogative storiche dello Stato nazionale. Rompere quel legame – spada, feluca e moneta appunto – che ne ha connotato la relativa configurazione.
Si spiega allora il grande allarme e la risposta data a brutto muso. Una moneta privata non può garantire. Il suo valore è intrinsecamente volatile, come mostrano gli andamenti altalenanti dei bit-com. Rischia, pertanto, di occludere quei vasi comunicanti che regolano le giunture essenziali dell’intera economia mondiale. Finché si resta nel campo di pochi iniziati, come nel caso della cripto valuta in circolazione, ci può anche stare. Ma se scende in campo un colosso che ha un fatturato superiore ai 40 miliardi di dollari, seguito da oltre 2,3 miliardi di utenti, la cosa assume un rilievo ben diverso. È lo Stato nello Stato che ne cattura una funzione essenziale.
Discorsi apparentemente troppo complicati. La scelta del G7 è stata quella di semplificare. Un occhio rivolto a quel mercato che Facebook potrebbe conquistare, memori della battaglia persa contro le televisioni commerciali. Una moneta, che non abbia le caratteristiche della gestione statuale, potrebbe favorire il terrorismo e la criminalità: questa la risposta di riserva.
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Crediti foto: Reuters