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Garante Privacy: Ue imponga a Cina un regolamento su tutela dati

La presenza cinese in Europa si è rafforzata moltissimo. Eppure i governi e le istituzioni europee non hanno spostato verso Oriente i riflettori. Nella competizione con gli Usa per l’egemonia tecnologica, la Cina è in vantaggio. I cinesi sono di più, nessuna legge sulla privacy vige nel Paese, vantano una leadership nelle reti 5G che offrono al resto del mondo”. Lo afferma il garante della Privacy, Antonello Soro, che in una intervista a Repubblica lancia un monito sulla necessità di imporre a Pechino paletti e regole equivalenti a quelli che, faticosamente, sono stati posti ai giganti digitali Usa.

“La fragilità delle barriere Ue regala ai cinesi un ulteriore vantaggio competitivo. E l’insieme di queste condizioni li rafforza in settori chiave come l’intelligenza artificiale. Li rende potenzialmente dominanti, sul piano economico e politico”, dice Soro. “Rischiamo di essere terra di consumo e di conquista. A meno che non si metta in campo uno strumento straordinario come è il Regolamento Ue. Se noi proteggeremo i nostri dati, con le persone proteggeremo anche l’economia comunitaria”.

Secondo il garante della Privacy “imporre come standard la regola europea significa ridurre lo svantaggio competitivo dell’Ue verso Cina e Stati Uniti. E vuol dire riportare la competizione dentro un canale democratico, governato, trasparente”. Del resto “i cinesi hanno bisogno come l’acqua dell’accesso al ricchissimo mercato comunitario dei dati. Non è difficile costringerli al negoziato”.

Quanto alle polemiche su Huawei “certo, le reti 5G rendono più veloce e flessibile il trasferimento dei dati. È rilevante poi che imprese cinesi siano in prima linea nel 5G. Ed è rilevante – conclude Soro – che il governo di Pechino possa accedere ai dati in possesso di almeno alcune aziende cinesi senza controllo alcuno”.

(Fonte Cyber Affairs)

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