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Google e i dati personali tra privacy, trasparenza ed educazione. Intervista ad Andrea Stazi, Public Policy Counsel, Google

Andrea Stazi, Public Policy Counsel in Google Italy, si occupa della gestione delle relazioni istituzionali e degli affari regolamentari con il Governo, le autorità di regolamentazione e realtà terze, in particolare per quanto attiene alla concorrenza, alla regolazione dei media, alla content policy, alla privacy e alla sicurezza, alla cloud policy e alla tutela dei minori e alle relazioni con le università e il terzo settore.

Lo abbiamo incontrato allInternet Festival di Pisa 2017, la manifestazione che fa il punto sulla digitalizzazione della società contemporanea attraverso il racconto della Rete e dei suoi protagonisti, a margine della Tavola Rotonda: “Tutelare la creatività nella digital age: libertà e diritti tra norme e pirati”.

Professor Stazi, oggi si parla molto di dati come fattore chiave dell’innovazione, qual è il punto di vista di un’azienda come Google?

Lo sviluppo economico e sociale è strettamente collegato all’utilizzo dei dati, al loro valore ed alla loro trasformazione in informazioni usate poi sia per prendere decisioni informate che per creare nuovi prodotti e servizi. Non si tratta di un fenomeno limitato al Web. Le aziende di tutti i settori e di qualunque dimensione, pubbliche e private, impiegano tali informazioni come risorsa fondamentale nella propria dinamica e strategia di crescita. Il trattamento e l’utilizzo dei dati si traduce quindi in vantaggi sociali senza precedenti, sebbene tale utilizzo non debba negare agli utenti il diritto alla privacy e alla tutela dei dati. Google sa bene che i dati appartengono solo alla persona ed è appunto solo essa a decidere cosa farne. Per questo l’attività di Google si ispira ai principi di trasparenza e controllo dei dati da parte dei cittadini. Nel mondo, oggi, vengono generati più dati che mai e la tecnologia può e deve servire a migliorare le nostre vite.

Vista dunque l’importanza del dato, quali sono le misure messe in campo da Google dunque per garantire la privacy e la sicurezza dei dati personali?

I dati di un recente sondaggio commissionato da Google a YouGov mostrano che più della metà dei millennial italiani (55%) ha utilizzato la stessa password per alcuni o per la maggior parte dei propri account e il 19% ha usato la parola “password” o una serie di numeri in sequenza come “123456” quali password d’accesso.

Gli esperti di Google sono al lavoro incessantemente per garantire la protezione della sicurezza e della privacy dei dati dei nostri utenti, sia sul lato del controllo di questi ultimi sui propri dati sia rispetto alle intrusioni esterne, di carattere criminale. Cerchiamo di offrire strumenti semplici e trasparenti; d’altronde, se le informazioni non solo al sicuro non possono essere private.

Tra questi strumenti ricordo ad esempio Account personale, che permette agli utenti di avere una panoramica su tutti i servizi che offriamo e sugli strumenti per modificare le impostazioni e cancellare le informazioni. Dal lancio di questo servizio ad oggi oltre un miliardo di persone lo hanno utilizzato. Con Google e YouTube si può inoltre disattivare la cronologia e specifiche applicazioni, come anche in Google Maps. O ancora, le impostazioni degli “Annunci” per decidere di visualizzare annunci basati sulle ricerche e sugli interessi.

Un’altra delle possibilità che offriamo ai nostri utenti e che consideriamo di fondamentale importanza per garantire il rispetto della libertà di scelta dell’utente e  della pluralità di servizi di cui è possibile avvalersi nel mondo della Rete, è quella di poter scaricare i propri dati ed utilizzarli in servizi diversi da quelli di Google, cd. portabilità dei dati, come anche l’eliminazione di tutti i dati presenti sui nostri supporti.

Negli ultimi anni avete lanciato diverse iniziative sul fronte dell’educazione degli utenti al digitale, cosa state facendo ora al riguardo? 

L’educazione dei cittadini a un utilizzo responsabile del digitale è  un aspetto su cui Google intende impegnarsi senza sosta. Quest’anno, con il patrocinio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la protezione dei dati personali e con la partecipazione di Polizia postale e Altroconsumo, abbiamo dato vita infatti al progetto “Digitali e Responsabili”, con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza dell’importanza di un utilizzo responsabile e legale della Rete e le informazioni necessarie per sfruttare gli strumenti a disposizione in tal senso, con specifico riguardo alla tutela della privacy e del diritto d’autore.

E’ un progetto che fa seguito ad altre quali “Vivi internet al sicuro” che, anch’essa attraverso un viaggio itinerante per l’Italia, ha avuto la finalità di sensibilizzare all’uso degli strumenti di tutela della privacy e delle sicurezza e formare su questo i professionisti di domani, o alla partecipazione a “Una vita da social”, campagna della Polizia postale sui temi del cyberbullismo, dell’adescamento online.

Dopo l’avvio del luglio scorso a Roma, Digitali e Responsabili farà tappa il 20 ottobre a Palermo, il 27 ottobre a Napoli, il 24 novembre a Firenze e si concluderà a Milano il 4 dicembre. Affronteremo questioni che vanno dalle opportunità e responsabilità per il cittadino digitale agli scenari per la valorizzazione e tutela del patrimonio informativo-culturale, dai modelli per innovazione, creatività e crescita responsabile all’educazione del cittadino digitale e alla navigazione sicura in rete, con interlocutori che spazieranno dal mondo delle istituzioni a quello accademico, dal terzo settore al mondo politico. Appuntamenti da non perdere, che speriamo produrranno effetti positivi “a cascata” sul territorio!

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