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Intelligenza artificiale, governance e ruolo dell’avvocatura

Prima sessione di lavori al G7 delle Avvocature organizzato dal Consiglio nazionale forense con gli interventi del professore Giovanni Comandé, membro del Comitato scientifico di IAIC, e della prof.ssa Lucilla Gatt.

 

“Il governo dell’IA non deve e non può significare un rallentamento dell’innovazione tecnologica ma uno sfruttamento proattivo, bisogna cioè bilanciare garanzie\tutele ed esigenze di valorizzazione”. Lo ha detto il professore Giovanni Comandé, ordinario di diritto privato comparato presso la Scuola Universitaria Superiore “Sant’Anna” di Pisa, partecipando alla prima tavola rotonda del G7 delle Avvocature su “Intelligenza artificiale e valori democratici: etica, innovazione tecnologica e tutela dei diritti della persona” in svolgimento presso l’Aula Magna della Pontificia Università della Santa Croce a Roma.

“In questa direzione – ha proseguito Comandè – il quadro normativo europeo e nazionale ha un ruolo essenziale non solo nel determinare i confini di legittimità e nel disegnare i compiti istituzionali, ma anche nel fornire lo strumento per usare l’IA a garanzia della sovranità tecnologica ed economica quali fondamenti della libertà democratica”. “In questo caso l’esempio è la trasformazione in leva di governo e difesa “AI based” degli adempimenti di compliance per i soggetti essenziali e importanti, i soggetti critici, i prodotti con elementi digitali, per la interoperabilità transfrontaliera dei servizi pubblici digitali transeuropei, delle entità finanziarie, dei produttori e distributori di sistemi di IA e via dicendo, possibilmente in connessione con strumenti esistenti”.

 

 

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