L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti della Società…
La mediazione P2B: come funziona e cosa cambia con le nuove norme Ue
Con il Regolamento UE 2019/1150, che norma i rapporti tra le aziende europee e i principali intermediari online, viene istituita una nuova forma di mediazione: la mediazione platform-to-business.
La ratio della normativa è quella di fornire una maggiore tutela alle imprese, medie e piccole che, di fronte alle “Platform”, e quindi di fronte ad Amazon, Facebook, Google, Booking, sono da considerarsi come “parte debole” esattamente al pari di un consumatore nei contratti b2c.
Questo ennesimo sistema di alternative dispute resolution nasce sulla scia dell’esigenza di trovare un sistema istituzionale veloce e sicuro che possa contribuire a superare i confini territoriali al di sopra dei quali oggi si muove il business di ogni tipo e, in particolare, quello online.
Il dinamismo degli affari intraeuropei non può, infatti, più sottostare al concetto vecchio di giurisdizione, con paletti territoriali ben piantati sui confini dei paesi, anche e soprattutto alla luce dell’unificazione, pressoché totale, del mercato e delle regole. Queste regole, molto spesso utilizzando una natura e una forma contrattuale e convenzionale (gli standard di community, i terms & condictions), superano per efficacia e competenza le legislazioni dei singoli paesi.
In sostanza le parti si accordano per scavalcare le norme privatistiche previste dalle leggi delle singole nazioni, creandosi una regolamentazione tutta loro, a prescindere dalle leggi nazionali.
Ma in caso di controversie, qual è la giurisdizione competente?
Immaginiamo le aziende che vendono su Amazon, gli Hotel che si propongono su Booking o Venere o gli altri innumerevoli servizi di intermediazione turistica, o i ristoranti che accettano prenotazioni tramite OpenTable, i merchant di Ebay, di Google Shopping, o ancora tutte le aziende che raccolgono leads su Facebook o, per fare esempi minori, gli avvocati che si propongono per le domiciliazioni tramite le apposite app o l’idraulico trovato tramite quell’app che ci geolocalizza e fa arrivare in breve tempo il più vicino.
Ecco, questo è il target della normativa.