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L’IA per la ricerca sanitaria: come integrare tecnologia, medicina e diritti

Mentre prosegue l’interazione tra IA e sanità occorre riflettere sul fatto che l’integrazione dei due mondi deve essere portata avanti nella consapevolezza dei rischi, quanto delle opportunità, nonché degli obblighi di compliance derivanti dai diversi testi normativi già in vigore o che diventeranno a breve applicabili


Riccardo Traina Chiarini

Avvocato, Trevisan & Cuonzo

Lorenzo Battarino

Avvocato, Trevisan & Cuonzo

Federica Paolucci

Avvocato, Trevisan & Cuonzo

Oreste Pollicino

Professore ordinario di Diritto Costituzionale, Università Bocconi. Co-founder DigitalMediaLaws e socio fondatore di IAIC

 

 

L’IA in ambito sanitario può divenire un’alleata per il contrasto di malattie e la promozione di avanzate ricerche in ambito farmaceutico.

Se ne parla, tra le altre cose, nel report “DNAI” pubblicato recentemente da parte dell’Ada Lovelace Institute, noto istituto di ricerca britannico, e che illustra i trovati scientifici rispetto alle intersezioni tra Intelligenza Artificiale (IA) e genomica.

Il Regno Unito ha, difatti, stanziato una serie di importanti investimenti in questo campo per stimolare e promuovere la ricerca in ambito genomico, potenziata dall’IA. Pur non mancando le preoccupazioni di carattere scientifico, etico e giuridico, il risultato del report va nella direzione di supportare l’intersezione tra queste due discipline, finora studiate per lo più separatamente.

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