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Pubblicata la seconda relazione sullo Stato di Diritto nell’UE: potenzialità della digitalizzazione per la modernizzazione e la tutela dei sistemi giudiziari

La Commissione europea ha pubblicato la seconda relazione sullo Stato di diritto nell’UE, comprendente una comunicazione che esamina la situazione nell’UE nel suo complesso e specifici capitoli per paese su ciascuno Stato membro. La relazione 2021 prende in esame i nuovi sviluppi intervenuti dallo scorso settembre, approfondendo questioni individuate nella relazione precedente e tenendo conto dell’impatto della pandemia.

Per quanto riguarda lo studio dei sistemi giudiziari paese per paese della relazione pubblicata dalla Commissione, è emerso come in tutti gli Stati dell’Unione Europea si siano avviate delle riforme. La Commissione ha registrato, in diversi paesi dell’Unione, l’adozione, o in corso di adozione, iniziative volte a rafforzare l’indipendenza della magistratura attraverso riforme che riguardano, ad esempio, i Consigli giudiziari, la nomina dei giudici nonché l’indipendenza e l’autonomia delle Procure.

Ma sono state registrate anche alcune reiterazioni, da parte di alcuni Paese membri, nell’attuare riforme che riducono le garanzie d’indipendenza della magistratura, andando ad aggravare il peso dell’influenza del potere esecutivo e legislativo nei sistemi giudiziari, minando così l’indipendenza della magistratura. In alcuni Stati membri, inoltre, gli attacchi politici e i ripetuti tentativi di arrecare pregiudizio ai giudici o alle istituzioni giudiziarie mettono ulteriormente a repentaglio l’indipendenza della magistratura. La Commissione con il documento prodotto: La situazione dello Stato di diritto nell’Unione europea, sottolinea infine come l’emergenza pandemica abbia evidenziato l’esigenza di modernizzare i sistemi giudiziari e ha evidenziato le potenzialità della digitalizzazione.

 

 

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