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Regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD): la Corte precisa le condizioni di esercizio dei poteri delle autorità nazionali di controllo per il trattamento transfrontaliero di dati

Contestualmente all’azione inibitoria intentata nei confronti delle società Facebook Ireland, Facebook Inc. e Facebook Belgium, dinanzi al Nederlandstalige rechtbank van eerste aanleg Brussel (Tribunale di primo grado di Bruxelles di lingua neerlandese, Belgio), l’11 settembre 2015 dal presidente della Commissione belga per la tutela della vita privata. La Corte ha precisato i poteri delle autorità
nazionali di controllo nell’ambito dell’RGPD.

In particolare la Corte ha precisato come, in presenza di determinate condizioni, il regolamento RGPD autorizza un’autorità di controllo (di uno Stato membro), pur non essendo l’autorità di controllo al vertice, ad esercitare il suo potere di intentare un’azione dinanzi ad un giudice del suddetto Stato e di agire in sede giudiziale in caso di presunta violazione del medesimo (rispetto ad un trattamento transfrontaliero di dati).

Le violazioni contestate alla piattaforma social sono inerenti la sfera della normativa per la protezione dei dati. Nello specifico le sanzioni riguardavano la raccolta ed il relativo utilizzo di informazioni sul comportamento di navigazione degli utenti di Internet belgi, detentori o meno di un account Facebook (tramite tecnologie come cookie o social plugin)

 

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