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Sapienza: inaugurazione dell’anno accademico 2018-2019 nel segno dell’Unione Europea

Nell’Aula magna del Rettorato si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2018-2019. La cerimonia è stata aperta dai saluti istituzionali del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte. Giuliano Amato, giudice della Corte costituzionale, ha pronunciato la prolusione

La cerimonia è stata aperta dai saluti istituzionali del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e del presidente del Consiglio dei ministri, Prof. Giuseppe Conte che nel corso del suo intervento ha chiarito come: “Dobbiamo fare di tutto perché i giovani siano trattenuti nel nostro Paese e possano realizzare le loro aspirazioni: troppo elevato è il numero di coloro che lasciano l’Italia per lavorare all’estero”.

Ma per il presidente del Consiglio, che ha ricordato di aver iniziato la sua attività di ricerca proprio alla Sapienza; : “per mantenere l’Italia competitiva è necessario che il diritto allo studio sia garantito a tutti. “L’accesso all’università – ha chiarito ancora Conte – non è un valore negoziabile, tutti devono poter frequentare un corso di laurea a prescindere dalle condizioni economiche. Il numero di coloro che non possono accedere allo studio è ancora elevato, ma l’istruzione non può essere un privilegio”.

“Tra gli obiettivi strategici di un Paese avanzato viene da dire che la ricerca assume un valore essenziale in quanto fattore decisivo per la crescita economica e la crescita sociale del Paese. Non c’è sviluppo senza cultura e non c’è progresso senza innovazione”, ha osservato il Premier.

Il rettore Eugenio Gaudio ha sottolineanto come: “solo l’investimento in ricerca e l’innovazione può farci ripartire, altrimenti l’Italia appare destinata ad un lento e inesorabile declino”, snocciolando i dati sulle università italiane. “Il numero complessivo dei docenti under 40 risulta dimezzato – ha detto Gaudio – l’età media dei docenti ordinari è di 56 anni, mentre l’edilizia universitaria per aule e laboratori non viene finanziata da dieci anni”.

“La crisi economica e sociale, le guerre – ha proseguito il Rettore – le pressioni migratorie che generano insicurezza talvolta oltre la realtà dei fenomeni trovano effimere risposte nelle chiusure e nei nuovi muri che si ergono anche fuori dall’Europa: a questo le università rispondono con l’inclusione. Sono stati i giovani e soprattutto gli universitari ad incarnare la percezione più positiva e gratificante dell’idea di Europa unita”.

Il rettore ha anche ricordato come abbiano visto la luce due nuovi centri interdipartimentali di ricerca, il Centro di ricerca Sapienza Information-Based Technology Innovation Center for Health-Stitch – che coniuga la medicina con le più innovative tecnologie dell’informazione, come la network medicine, i big data, la realtà virtuale, l’intelligenza artifciale e la robotica – e il recentissimo Centro di ricerca in Biofotonica. “È stato, inoltre, approvato il Centro di competenza ad alta specializzazione dedicato alla Cybersecurity, con un partenariato composto da 37 soggetti privati, tra cui grandi imprese, Pmi, fondazioni e 9 soggetti pubblici di ricerca”.

“Solo l’investimento in ricerca e innovazione – ha concluso il rettore – può farci ripartire, altrimenti l’Italia appare destinata ad un lento ma inesorabile declino”.

Sono seguiti gli interventi di Natasha Rinaldi, studentessa della Facoltà di Architettura, in rappresentanza degli studenti dal titolo: studiare e innovare alla Sapienza e di Andrea Bonomolo, direttore dell’Area Affari legali, a nome del personale tecnico-amministrativo: una sfida europea per la Pubblica amministrazione e l’Università.

Il Prof. Giuliano Amato, giudice della Corte costituzionale, che ha pronunciato la prolusione dal titolo “Dall’idea di Europa alla costruzione europea” ha sottolineato come: “Un nuovo europeismo che sta prendendo corpo. Diamogli tempo di assumere le redini, è possibile che ritrovi il percorso tracciato dai suoi progenitori. Il favore per l’Europa è sempre più largo tra i giovani”. Tra i dati forniti oggi sullo stato dell’Università italiana, soddisfa parzialmente il fatto che ad un anno dal conseguimento della laurea è occupato il 71,7% dei laureati triennali e il 73,9% di quelli magistrali, e che a cinque anni dalla laurea salgono rispettivamente all’87,8% e all’87,3%. Tuttavia rispetto alla media Ocse che si attesta al 30,3%, solo il 18,7% della popolazione italiana adulta è laureata.

Il presidente della European Civis University Yvon Berland, il presidente dell’University College London Michael Arthur, il rettore della Université libre de Bruxelles Yvon Englert  e il rettore dell’Universidad Autónoma de Madrid Rafael Garesse hanno portato il loro saluto alla comunità universitaria. Nel corso della cerimonia sono stati premiati il laureato più giovane e il docente emerito più anziano.

A rappresentare l’Università Europea di Roma, il Pro-Rettore Prof. Alberto Gambino che ha avuto modo di salutare e intratternersi cordialmente il Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte.

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