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Società, giustizia e diritto in Pinocchio

Ieri nella splendida e prestigiosa cornice di Palazzo Strozzi, sede del Gabinetto scientifico e letterario di Vieuesseux, si è tenuto il convegno “Società, giustizia e diritto in Pinocchio”
 
Si è trattato del secondo appuntamento organizzato dalla Fondazione Collodi su questi temi, dopo che quello di Milano del maggio scorso aveva investito le implicazioni penalistiche di un libro, Pinocchio, che è il più tradotto al mondo, insieme alla Bibbia e al Corano.
 
 
Dopo i saluti iniziali dei rappresentanti della Fondazione (il Presidente Bernacchi, l’avv. Giovannelli, il prof. Franchini, organizzatore di questa serie di eventi), i lavori del convegno, sotto l’autorevole direzione del prof. Margiotta, sono stati introdotti da due relazioni di carattere non giuridico, tenute da due esponenti di spicco della cultura laica, lo storico prof. Ceccuti, e cattolica, il sociologo prof. Gasparini.
 
 
 
L’avv. Danovi ha quindi parlato delle professioni forensi in Pinocchio, ma non senza una interessante digressione sui rapporti fra il burattino animato e l’odierna robotica, mentre il filosofo del diritto Zini ha affrontato i temi dell’etica in Pinocchio e dei suoi rapporti con la nostra cultura costituzionale, diretta a contenere abusi e sbilanciamenti dei pubblici poteri.
 
 
Le ultime due relazioni, le più tecniche, rispettivamente del prof. Paradiso e del prof. Cavallone, hanno avuto ad oggetto le implicazioni giusprivatistiche del libro e lo svolgimento del processo subito dal burattino nel Tribunale di Acchiappacitrulli. 
Ha concluso il prof. Gambino, lanciando l’idea di un prossimo convegno su Pinocchio e la giustizia minorile. Ne è seguito un vivace dibattito.  
 
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