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Standardizzazione e “coopetition” nel mercato unico digitale: la parola agli stakeholders

 

Standardizzazione e “coopetition” nel mercato unico digitale: la parola agli stakeholders

 

di

Davide Tuzzolino

Dottorando nell’Universita’ Europea di Roma

 

 

Il 30 settembre scorso si e’ svolta la Tavola Rotonda su “Standardizzazione e Coopetition nel Mercato Unico Digitale. Innovazione, scenari competitivi e level playing-field”, moderata dalla Prof. Matilde Bini, Ordinario di Statistica economica presso l’Università Europea di Roma e direttore scientifico responsabile dell’UER Academy.

Alla Tavola Rotonda, promossa nell’ambito di un più ampio progetto diretto dalla Prof. Valeria Falce, Jean Monnet Professor in EU Innovation Policy, e con il supporto della Commissione Europea e della Banca d’Italia, e’ intervenuta innanzitutto l’Avv. Liliana Fratini Passi, Direttore Generale del CBI, che ha sottolineato l’approccio coopetitivo nel segmento del corporate banking, dove la collaborazione viene espressa da ogni intermediario attraverso tecnologie e piattaforme condivise, proseguendo il percorso nell’open innovation. L’attività del CBI, e’ stato ben chiarito, e’ rivolta principalmente allo sviluppo di servizi di Open Banking e di Digital Payments ed informata ad una logica consortile. Il CBI realizza servizi e sistemi interoperabili e dialoganti, con l’intento di creare un ecosistema di infrastrutture condivise, partecipando, inoltre, a processi di normazione e standardizzazione domestica ed internazionale. Di piu’, il CBI ha affrontato l’entrata in vigore della PSD2 – che ha segmentato la filiera del pagamento introducendo nuovi player (i TPP) – pubblicando sul tema delle implementation guidelines per l’adozione degli standard API e sviluppando anche una piattaforma Regtech per abilitare gli ASPSP a comunicare con i TPP. Detta piattaforma è stata poi implementata con nuove funzionalità sempre nell’ambito dell’open banking.

Ha preso dunque la parola l’Avv. Marilù Capparelli, legal director di Emea di Google, che ha spiegato come l’offerta dei prodotti e dei servizi innovativi di Google, sia strumentale a garantire il level playing-field tra le PMI. L’innovazione di Google, precisa la Capparelli, e’ somministrata anche gratuitamente, aiutando le persone, supportando le imprese, ampliando le scelte e creando lavoro, nel rispetto della disciplina antitrust, della tutela del consumatore ed della tutela dei dati personali. La riflessione si è soffermata su quattro aree tematiche: (1) il valore fornito a consumatori e aziende, (2) i progressi raggiunti nell’ambito della R&S, (3) lo stato degli investimenti, e (4) i contributi tecnologici alla crescita economica.

È stato notato come nel settore del search engine vi sia una forte concorrenza, anche segnatamente al servizio di inserzioni e come detto servizio abbia il valore di consentire visibilità a players di varie dimensioni, anche all’estero.

Sollecitata, ha ripreso la parola la Dott. Fratini Passi, avvertendo come le esternalità positive non siano sempre prevedibili. L’intero processo, secondo la relatrice, ha inizio per esigenze multisettoriali che conducono ad una inevitabile innovazione dei processi, sempre crescente, in virtù delle nuove necessità di multilateralità, interoperabilità e di cooperazione tra più soggetti, che conduce questi ultimi a prestarsi all’innovazione. Le implicazioni sono ritenute notevoli, ma tra queste assume sicuramente particolare importanza l’esponenziale possibilità di scelta rivolta all’utente, la quale risultava, invece, al di fuori di ogni aspettativa in una fase precedente. Ha infine chiosato l’Avv. Capparelli, aggiungendo che il cambiamento globale, ispirato ad una tecnologia multiplatform, non deve dimenticare la tutela pluriangolare dell’utente-consumatore, per cui questi servizi divengono una necessità sempre crescente.

E’ stato poi il turno dell’Avv. Francesco Nonno, responsabile della regolamentazione Open Fiber, che ha descritto il business nel settore delle telecomunicazioni come ad altissima standardizzazione e caratterizzato da un sotteso obbligo di interoperabilità dei servizi, data l’esigenza di intercomunicazione tra i sistemi. La competizione si manifesta evidente nel campo della creazione delle infrastrutture, in cui opera appunto Open Fiber, stante la necessaria evoluzione verso il digitale.

Durante la relazione è stato fatto riferimento al nuovo codice europeo delle comunicazioni elettroniche, che introduce il modello di coinvestimento aperto, dai contorni ancora non totalmente compresi dagli operatori. È stato infatti rilevato come l’efficacia dello strumento predisposto sia di difficile valutazione, in quanto le condizioni previste non possono essere rispettate facilmente e devono essere ancora definite (si attende sul punto l’intervento del Berec).

Ulteriore difficoltà all’applicazione del modello coopetitivo nel settore sono rinvenute nel fatto che il mercato di riferimento sia particolarmente competitivo, relegando la cooperazione solamente in una fase precompetitiva o, ad esempio, di definizione degli standard. Considerate però le peculiarità del settore, è stato sostenuto che la cooperazione potrebbe verificarsi facilmente durante la fase di realizzazione dell’infrastruttura, risultando invece una strada impervia da percorrere nella fase successiva, per non incorrere nel rischio di avere effetti che possano essere ritenuti distorsivi sulla concorrenza.

Dunque, ha preso la parola per Ass Tel l’Avv. Marzia Minozzi, responsabile dell’area regolamentazione e normativa, che ha ribadito come nel settore il concetto di standardizzazione sia fondamentale, dato l’impegno di molti attori per lo sviluppo delle tecnologie di rete. È stato riportato l’esempio del mondo del 5G e degli applicativi in cui la standardizzazione garantisce ampliamento del mercato. È stato ribadito come la coopetizione sia difficile in un mercato iper-competitivo, presentando modalità applicative e di sviluppo più complesse.

È stato sostenuto che tale approccio risulta invece maggiormente congeniale all’ambito dello sviluppo dei casi d’uso, dove risulta fondamentale per la ricerca di soluzioni innovative, che abbisognano della collaborazione di differenti attori che insieme vanno a formare un vero e proprio ecosistema.

L’intervento si è concluso con la considerazione che la coopetizione è indubbiamente la chiave per lo sviluppo dei servizi innovativi del futuro, in particolare con riferimento all’utilizzo dei dati, in un’ottica di condivisione degli stessi, evitando silos chiusi tra settori.

La Prof. Bini – concordando sulla considerazione che la coopetizione debba essere ben declinata e ben regolamentata per operare efficacemente, generando così un ecosistema sinergico in grado di condurre al vantaggio della riduzione dei costi – ha dunque sottolineato l’importanza dei dati, facendo riferimento al fenomeno del “diluvio dei dati” ed alla pratica del data warehouse collegandosi agli interventi precedenti.

Per maggiori informazioni, si rinvia al sito https://www.uerinnovationchair.org

 

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