skip to Main Content

Tutele giuridiche e sviluppo tecnologico della manifestazione del pensiero artistico. Intervista all’Avv. Fabio Dell’Aversana

Fabio Dell’Aversana è assegnista di ricerca senior presso la Scuola Superiore Meridionale – Università degli Studi di Napoli “Federico II” e docente a contratto di Diritto privato e Diritto dei consumatori presso il Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Dirige la Rivista di diritto delle arti e dello spettacolo e la collana dei Quaderni di diritto delle arti e dello spettacolo. Ha fondato e presiede SIEDAS, la Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo. È avvocato del Foro di Napoli.

La redazione di DIMT ha intervistato l’Avvocato Dell’Aversana in merito al prossimo convegno, che si terrà ad Ottobre 2021, organizzato da SIEDAS, la Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo, e dall’Università degli Studi dell’Insubria. Nell’ambito di attività di formazione e di ricerca, la convenzione tra i due enti aveva organizzato, già ad ottobre 2020, il convegno “Diritto dello spettacolo e nuove tecnologie”.

 

 

L’Avv. Fabio Dell’Aversana

 

 

 

Come è nato il progetto per il prossimo convegno e da quali prospettive applicative prende spunto?

Questo evento sarà organizzato da SIEDAS, la Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo, e dall’Università degli Studi dell’Insubria, con la quale l’Associazione, che ho l’onore di presiedere, ha una convenzione attiva da tempo. Molteplici sono le attività già realizzate nell’ambito di questa convenzione che guarda prioritariamente alle attività di formazione e di ricerca,  fortemente voluta anche dal Direttore del Dipartimento di Diritto, Economia e Culture, Prof. Barbara Pozzo, che ringrazio per la straordinaria sensibilità mostrata verso questo progetto. In particolare, tra queste attività mi piace ricordare un convegno svoltosi nel mese di ottobre 2020 dal titolo “Diritto dello spettacolo e nuove tecnologie” curato da me e dalla Prof.ssa Francesca Ferrari, che insegna Diritto Processuale Civile presso l’Ateneo insubre, esperta anche di tematiche connesse al Diritto della proprietà intellettuale e al Diritto d’autore. In quella occasione si discusse del rapporto fra spettacolo e nuove tecnologie e sul ruolo da affidare al diritto in questo delicato rapporto. La possibilità di continuare ad occuparci di queste tematiche ci ha spinto ad organizzare per il mese di ottobre 2021 un nuovo convegno interamente dedicato al rapporto tra arte e nuove tecnologie. Cercheremo, con autorevoli studiosi che hanno già accettato l’invito a partecipare come relatori ed altri che stiamo contattando proprio in questi giorni, di comprendere quali aspetti della manifestazione del pensiero artistico siano maggiormente toccati dalle nuove tecnologie e quali siano le conseguenze sul diritto.

 

A Suo avviso, il diritto a tutela dell’arte in che misura evolve rispetto lo sviluppo tecnologico? Questo aspetto farà parte delle tematiche che verranno affrontate durante il prossimo convegno?

Assolutamente sì, i potenziali approfondimenti che possono essere analizzati in ragione della connessione tra arte e nuove tecnologie sono davvero tanti. Come è noto, le nuove tecnologie sono state utilizzate inizialmente come nuovo linguaggio artistico: spesso, infatti, esse sono state impiegate dagli artisti per veicolare in forme nuove il messaggio artistico. Esiste oggi, però, una nuova tendenza che consente non soltanto all’artista ma anche ad altri soggetti che operano nel mondo dell’arte –  pensiamo ai galleristi, ai collezionisti o, più generalmente, agli appassionati – di utilizzare le nuove tecnologie per raggiungere inediti vantaggi. Per esempio, i meccanismi di blockchain e le nuove forme di tutela rese possibili grazie alla implementazione dei sempre più diffusi (e controversi) NFT, non-fungible token, stanno alterando il tradizionale sistema di protezione dell’arte e i conseguenti equilibri economici. Le nuove tecnologie, dunque, possono avere degli impieghi davvero interessanti nel mondo dell’arte e non è un caso che molti dei c.d. big player stiano investendo importanti risorse economiche in questo specifico settore. Le nuove tecnologie possono quindi assumere la funzione di agevolare forme innovative del linguaggio artistico ma anche rendere possibili nuove forme di protezione degli artisti e delle loro opere.

 

Il convegno cercherà di dare delle risposte a dubbi e criticità che queste nuove connessioni tra arte e nuove tecnologie stanno ponendo in ambito giuridico?

È un evento che nasce dalla collaborazione con un attivissimo gruppo di ricerca interno all’Università dell’Insubria con cui ho il piacere di collaborare per questo ed altri progetti; coordinano con me la segreteria scientifica dell’evento la Prof.ssa Francesca Ferrari, la Prof.ssa Marta Cenini e il Prof. Geo Magri. Abbiamo voluto dare all’evento una valenza interdisciplinare e multidisciplinare ed è per questo motivo che saranno presenti diversi apporti scientifici come quello del civilista, del pubblicista, dello studioso di arte e di storia dell’arte. Abbiamo immaginato un convegno corale perché l’idea di fondo è quella di sviluppare una riflessione a più voci che possa contribuire a comprendere la complessità del tema.

L’idea è quella di far seguire a questo convegno una pubblicazione degli atti che verrà inserita nella collana dei Quaderni di Diritto delle Arti e dello Spettacolo, nella speranza che il dibattito possa proseguire.

 

Quali sono i principali rischi e criticità?

Tanti i vantaggi, tanti i rischi. A mio avviso, uno dei rischi che sicuramente non deve essere sottovalutato è quello di non sfruttare pienamente le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie o di utilizzarle per finalità non coerenti con i principi che regolano la materia. È indispensabile individuare la strada migliore per evitare perdite in termini di efficienza ed efficacia del sistema di protezione dell’arte.

D’altronde, quello della protezione della creatività (non soltanto umana, si pensi alle problematiche poste dai sistemi di intelligenza artificiale) è un tema interessante e sempre più considerato nella riflessione dottrinale, che, partendo dai principi generali ma anche dalle nuove regolamentazioni europee in materia, offre all’operatore del settore nuove prospettive di protezione. Siamo in un periodo storico di profondi cambiamenti e, indubbiamente, un’analisi scientifica su queste tematiche può essere particolarmente utile ed interessante.

 

 

 

 

 

 

 

Back To Top