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Evento Italian Academy of the Internet Code: “Il Digital Services Act. Tra responsabilità e governance”. Intervista al Dott. Davide Tuzzolino

 

Il 15 dicembre si terrà l’evento online “Il Digital Services Act. Tra responsabilità e governance“, promosso e coordinato da IAIC – Italian Academy for the Internet Code. La redazione di DIMT ha intervista il Dott. Davide Tuzzolino, uno dei principali coordinatori dell’evento.

Il Dott. Tuzzolino è Ph.D. student presso l’Università Europea di Roma ed è assistente alla cattedra di informatica giuridica LUISS, avvocato, collabora con lo Studio Legale Prosperetti dove si occupa di information technology e data privacy, IAIC fellow.

 

Quali saranno i temi che verranno affrontati durante questo ciclo di webinar, nello specifico nell’incontro del 15?

Il ciclo di webinar ha l’obiettivo ambizioso di affrontare tre tematiche inerenti al mondo tecnologico quali la responsabilità, l’identità e la giurisdizione. Gli incontri vedranno confrontarsi esponenti del mondo accademico e non, al fine di consentire il raggiungimento di una sintesi trasversale e complessiva del dibattito attuale.

Il primo affronterà le tematiche degli obiettivi del Digital Services Act europeo. La questione dei servizi digitali è particolarmente delicata, considerata l’importanza che tali servizi hanno assunto durante gli ultimi vent’anni nella vita dei cittadini europei, quali consumatori, lavoratori, imprenditori o semplici utenti.

Questo è ancor più vero oggi, durante la pandemia, se si considerano i cambiamenti, temporanei, della nostra quotidianità, che hanno accentuato il ruolo della proiezione della persona online. Da qui, il passaggio alla tematica trattata dal secondo incontro: l’identità.

Anche l’ambiente digitale deve essere regolato, ma senza limitare il suo sviluppo. È quindi necessaria una regolamentazione efficiente, in parte a geometrie variabili, che alterni strumenti regolativi ed autoregolativi al fine di tutelare i diritti fondamentali ed il mercato.

È in tale contesto che si pone l’interrogativo di come quanto avvenga online possa essere ricondotto ai paradigmi esistenti, e dunque di come si può conciliare il concetto metafisico di ambiente digitale con quello più pragmatico di giurisdizione, giungendo all’argomento dell’incontro finale.

 

 

Quali argomenti vorrebbe trattare l’evento webinar “Il Digital Services Act. Tra responsabilità e governance”? 

Riguardo al DSA ci si è lungamente interrogati sull’an, sul quantum e sul quomodo della regolamentazione. La riforma suscita particolare interesse in quanto l’architettura giuridica del regime di responsabilità dei prestatori dei servizi è risalente e coincidente con l’adozione della direttiva sul commercio elettronico del 2000.

La linea della Commissione sul punto è ben chiara: rendere univoco il concetto di illegalità offline ed online. Per perseguire tale proposito il coinvolgimento delle piattaforme sembra scontato. Tuttavia, deve rilevarsi come altrettanta importanza rivestono le questioni legate alla governance, agli accordi che garantirebbero maggiore efficacia ed agli eventuali cambiamenti del sistema di cooperazione tra autorità.

Il binomio responsabilità e governance apre a questioni complesse, ma di sicuro interesse, che ruotano attorno alla trasparenza e all’accountability degli algoritmi, alla sorveglianza dei servizi digitali ed alle ID elettroniche, dando dunque il là al secondo evento in programma.

Per altro, è doveroso sottolineare come il nuovo DSA dovrà confrontarsi con il panorama giuridico esistente, portando inevitabilmente dei cambiamenti. È comunque un’opportunità per l’Europa, per definire un approccio che la caratterizzi, secondo i suoi principi, come è avvenuto per il GDPR.

Non si deve tuttavia incappare nell’errore di ritenere il DSA come un punto di arrivo. Numerose sono le iniziative europee, anche attualmente sottoposte a consultazione, che parallelamente o successivamente completeranno o definiranno la nuova Europa digitale: il DSA è solo l’inizio.

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